Il brasiliano dello schianto ha fatto perdere le sue tracce

È irreperibile, ma sarà processato. Infatti non può non sapere di essere stato indagato per omicidio stradale per la morte di Barbara Durastante. Il pm Marcon chiederà il rinvio a giudizio di Evandro Galhardo Gonsalves nell’udienza preliminare del 14 marzo, nel frattempo i difensori Ferruccio e Davide Rovelli non riescono a parlare con lui.
Dev’essere tornato in Sudamerica, mentre le indagini preliminari erano ancora in corso di svolgimento e il perito dell’accusa Zamuner stava confezionando la consulenza.
La sera del 17 dicembre 2017 Gonsalves era in evidente stato di ebbrezza, tanto è vero che il prelievo del sangue ha dato un tasso alcolemico pari a 3 grammi per litro di sangue. Verso le 21 la Fiat Uno a bordo della quale viaggiavano i due - l’uomo alla guida e la 42enne optometrista di Roma sul sedile passeggero - si stava dirigendo verso Ponte nelle Alpi, partita all’altezza del bar Belluno, in fondo a via Simon da Cusighe. Avevano da poco passato il centro commerciale Millennium quando, poco oltre il bar Mendoza, l’auto è uscita autonomamente di strada. Ha divelto i cartelli stradali che si trovavano a destra, subito dopo il semaforo a chiamata dell’attraversamento pedonale e si è poi schiantata contro l’albero davanti al negozio Original Marines.
Un impatto così forte da strappare via la portiera lato passeggero. Dopo aver girato più volte su se stessa, l’auto si è fermata di traverso sulla carreggiata. Per Barbara Durastante, non c’è stato niente da fare, mentre Gonsalves è stato trasportato all’ospedale San Martino. La donna ha donato le cornee e il padre Roberto ha più volte espresso il desiderio di conoscere chi adesso può vedere, grazie ai suoi occhi. —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi