I video porno invadono i distributori di benzina bellunesi
BELLUNO.
E’ una vera e propria invasione. Silenziosa e impudica, discreta ma allo stesso tempo pruriginosa, segno che non tutti i settori risentono della crisi.
Si stanno moltiplicando come funghi in tutta la Valbelluna i distributori di materiale pornografico, nuova frontiera dell’eros e nuovo business. Lo hanno capito i gestori delle pompe di benzina, che hanno dato il loro assenso alla “porno-colonizzazione” da parte di alcune aziende del comparto.
Il “disegno” si sta ultimando proprio in questi giorni. Al Tamoil di Limana, per esempio, una vetrina è in allestimento, mentre il meccanismo è rodato nei distributori più vicini.
Che non si tratti di noccioline e sigarette, lo si capisce fin da subito. Sulla vetrina opacizzata campeggia quasi sempre una signorina dalle forme sinuose. E il colore dei dispositivi è viola, fucsia, qualche volta giallo. Segno che il contenuto non è roba da educande.
Il fenomeno è inedito, anche se la provincia di Belluno non è nuova a primati del genere.
Il Sex shop di Busche - conosciuto in ogni angolo del Veneto e non solo - è stato il primo negozio del genere in Italia. Per non parlare del Sex shop di Belluno, dove all’occorrenza è messa a disposizione dei clienti più focosi una saletta per la visione dei film hard. Testimoni silenziose come al solito, le pallide Dolomiti.
E pensare che un certo scalpore fece - poco più di un anno fa - l’installazione del primo distributore porno nell’area di servizio di Visome, alle porte di Belluno, crocevia nottetempo degli appassionati del genere.
Sempre gli stessi titolari ne hanno installato un altro nell’impianto di famiglia a Mas-Peron di Sedico sulla strada provinciale verso Agordo. Da lì è stata la rincorsa al sexy-business, soprattutto da parte delle aziende del settore.
I porno-distributori infatti sono di proprietà di gruppi specializzati nell’eros che di fatto si sono spartiti le aree di servizio della placida Valbelluna.
Al benzinaio - questo il meccanismo - va una percentuale sul materiale venduto. Finora sembra che nessuno si sia lamentato sul fronte economico, sintomo che il mercato c’è. Né tanto meno nessuno ha mai sollevato eccezioni di moralità o pseudo-tali.
Impossibile però individuare il target: gli automobilisti alla ricerca di dvd hot e oggettistica varia (dai comuni vibratori ai frustini più fetish) “colpiscono” di notte. In tasca, qualche stecca da dieci euro e una carta magnetica - basta il codice fiscale - per attestare la maggiore età e far alzare il velo sul bollente dispensario.
Nella sola Valbelluna e dintorni di dispositivi così se ne contano cinque: oltre a Visome, Mas-Peron e Limana, ci sono anche Trichiana e Feltre nella zona del Casonetto. Altri però ne starebbero per sorgere nei paraggi.
Altro che termocoperte e boule dell’acqua calda, nell’inverno bellunese ci si scalda così.
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