I titolari del “b&b”: «Non è un centro estetico»

E sui sigilli apposti dagli uomini delle Fiamme gialle alla beauty farm: «È vero, mancano le autorizzazioni, ma in Comune temporeggiavano troppo»
Di Alessia Forzin

CENCENIGHE

«Il nostro non è un centro estetico, ma un centro benessere dove non si fanno trattamenti». A parlare è Claudia Ongaro, titolare del bed and breakfast La Serenissima di Cencenighe Agordino, controllato domenica dalla Guardia di Finanza di Belluno. L'operazione è scattata alle 17, racconta la signora Ongaro: «Sono stata contattata al cellulare, i finanzieri avevano un mandato di perquisizione per la struttura e per la mia abitazione, che si trova all'interno del bed and breakfast. Ho consegnato loro tutta la documentazione».

I finanzieri hanno contestato la mancanza dei certificati igienico–sanitari per il centro benessere. «Non è un centro abusivo», puntualizza Giovanni Manfroi, marito della titolare e figlio dell’ex sindaco ed ex senatore Manfroi. «Si tratta di una stanza privata, che fa parte dell'abitazione. E' vero, ci mancano le autorizzazioni da parte del Comune, ma quelle igienico sanitarie da parte dell'Usl non servono per questa attività».

Il centro funzionava per i vostri clienti?

«Ne saranno entrati due, e hanno usato l'idromassaggio. Avrei dovuto aspettare l'agibilità da parte del Comune prima di aprire il wellness, ma siamo in provincia di Belluno, e qui ogni attività imprenditoriale si finanzia solo con le tasche degli imprenditori stessi. Il Comune temporeggiava e ho deciso di aprire lo stesso».

La titolare aggiunge: «Il nostro architetto ci aveva detto che eravamo in regola, che potevamo metterlo a disposizione dei clienti perché era come un grande bagno a disposizione della casa. Non si tratta assolutamente di un centro estetico, non ci sono tutte quelle attrezzature per la manicure, per i massaggi eccetera. I massaggi non li abbiamo mai fatti».

Che strutture ci sono, quindi, nel centro benessere?

«Una sauna, un bagno turco, una doccia emozionale, due docce e una sala relax. Strutture che non hanno bisogno di un operatore specifico per essere utilizzate, i clienti le potevano usare da soli».

Da quando sono in funzione?

«Da Natale. La sauna l'avevamo da un po', ma per uso privato, nostro. Le altre le abbiamo acquistate in estate».

Torniamo alle autorizzazioni da parte del Comune, signor Manfroi. Da quanto tempo le sta aspettando?

«Da parecchi mesi».

Ora il bed and breakfast è chiuso?

«No, il b&b è in regola, e non ho ricevuto nessun provvedimento di chiusura nemmeno per il centro benessere, ma per scrupolo non lo facciamo utilizzare ai clienti».

I vostri clienti pagavano un prezzo diverso per accedere alla sauna, al bagno turco e all’idromassaggio?

«Il servizio con l'idromassaggio costa qualcosa in più rispetto al pernottamento con prima colazione».

Vuole aggiungere qualcos'altro?

«Sì, due cose. Primo che i controlli sono stati condotti in maniera corretta, non ho nulla da dire sul comportamento dei finanzieri. Però il clima che si sta creando in provincia di Belluno è come una scure che pende sulla testa degli imprenditori. Non ha senso, e non trova parallelo nelle province limitrofe. C'è una grande differenza tra mettere in piedi un'attività qui e nelle province vicine: lì i tempi della burocrazia sono molto diversi, e ci sono finanziamenti per queste attività».

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