I talenti all’estero escono dalla rete e rivelano i loro volti

BELLUNO. Flavio Carniel, Caterina Fassetta, Davide Cason, Federico Da Rold, Valentina Pezzino, Alberto Balzan, Christian Rolandi, Marco Turra, Tiziana Faoro, Elio De Toffol, Laura Carniel, Dolores Fregona. Sono alcuni talenti di origine bellunese che si sono ritrovati ieri al De Gusto di Sagrogna per il primo incontro tra i membri del social network “bellunoradici.net”.
Un progetto partito nel 2009, su iniziativa di Associazione Bellunesi nel mondo, Camera di commercio e Provincia, allo scopo di mettere “in rete” i bellunesi attivi in Italia e nel mondo e che, con il raggiungimento di posizioni professionali di rilievo, rendono onore alla provincia di origine.
«A ottobre 2010», spiega Marco Crepaz, coordinatore di bellunoradici.net e direttore Abm, «c’erano 200 utenti. Oggi raggiungiamo i 400, età media 39 anni, soprattutto da Italia, Brasile, Argentina, Svizzera, Gran Bretagna, Germania, Francia, Canada, Usa, Australia. Nel 2011 abbiamo creato due nuove applicazioni: una permette agli utenti di interagire con community e forum, l’altra per i gruppi, divisi per città e professioni».
Ma oltre al “click” su internet è importante il lato umano. Ed ecco che hanno potuto confrontare le proprie esperienze di persona. Come Martina Crepaz, a Stoccolma da quasi tre anni, dove si occupa di comunicazione intera per un’azienda internazionale, la Husqvarna Group: «Ciò che mi trattiene in Svezia è il fatto che lì tutti hanno le stesse opportunità, indipendentemente da estrazione sociale o genere. Ed è più semplice bilanciare vita professionale e privata». Alessio Padovan, 34 anni e una laurea in ingegneria meccanica, è originario di Fonzaso ma vive a Pistoia, dove è responsabile dell’ufficio progettazione meccanica metropolitane automatiche dell’AnsaldoBreda. «Mio papà», dice, «era già emigrato a Milano. Io ho studiato lì e ho inseguito la mia passione per i treni. Un consiglio per chi vuole restare a Belluno? Investire più sul turismo che sull’industria. Il fatto è che qui in provincia, rispetto alle regioni “speciali”, mancano i “quattrini”».
Sta pensando di tornare a Belluno Luca Urpi, 28 anni, nato ad Agordo e a Berlino da un anno e mezzo, dove è ricercatore in geotermia. «Senza dubbio però», sottolinea, «all’estero è più facile lavorare». «Mi piacerebbe tornare a Belluno, ma dove sono ora vedo più opportunità per i giovani di entrare in diversi settori», evidenzia Elisa Vignaga, 29 anni, di Pez, ora ricercatrice all’Università di Edinburgo. È invece a Londra da 3 anni e mezzo, dove lavora in uno studio di architettura internazionale Jacopo Fiabane, 39 anni: «All’estero c’è maggiore apertura verso i giovani, che han possibilità di ottenere posizioni di responsabilità, e ben retribuite, in tempi più brevi rispetto all’Italia».
«Con questo progetto», precisa il presidente Abm Gioachino Bratti, «intendiamo aprirci alla nuova emigrazione. Dobbiamo puntare su queste intelligenze e sul legame che possiedono con le loro radici, perché qui in provincia si “dia largo ai giovani”». Progetto per il 2012 è un’area campus in cui gli universitari possano interagire coi talenti di bellunoradici.
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