I soldi ci sono, via ai lavori sul sentiero per il 7° Alpini

L’intervento di messa in sicurezza dell’area dai massi pericolanti sarà effettuato dal gestore del rifugio e da alcuni ex colleghi disgaggiatori

BELLUNO. Niente cariche esplosive: i disgaggi sul fronte franoso che ha interessato il sentiero 501, che da Case Bortot porta al rifugio Settimo Alpini, saranno effettuati manualmente. Se tutto dovesse filare via liscio, i lavori potranno iniziare già questa settimana. E prima si comincia meglio è, visto che la stagione estiva è ormai alle porte e il tracciato 501 è quello che conduce in centro città coloro che percorrono l’Alta Via. Il Settimo, dal canto suo, è proprio la tappa finale dell’Alta Via n. 1 e diventa anche punto di ristoro per molti escursionisti che fanno il viaggio Monaco-Venezia a piedi.

Le risorse per i lavori ci sono: 35 mila euro messi dal Comune di Belluno, che lunedì in giunta ha approvato la delibera per la variazione in via d’urgenza al bilancio di previsione. «Attendiamo i tempi tecnici affinché Palazzo Rosso possa procedere con la delega all’Unione Montana e poi si potrà partire», sottolinea Massimo De Pellegrin, consigliere comunale del capoluogo e abitante di Bolzano Bellunese, che ha seguito sin dall’inizio la questione.

Dopo alcune settimane di “stand by”, in cui erano emersi preventivi di spesa troppo alti, gli enti e i soggetti interessati sono riusciti a trovare una soluzione e gli interventi saranno eseguiti restando nel budget disponibile. L’opera preventiva è quella che serve a mettere in sicurezza la zona, procedendo con i disgaggi dei massi pericolanti. Non servirà l’elicottero, perché non verranno utilizzate cariche esplosive e non sarà quindi necessario trasportarle in quota. «I disgaggi verranno fatti manualmente», conferma De Pellegrin, «e se ne occuperà, insieme ad altri esperti, lo stesso gestore del rifugio Settimo Alpini, Marino De Colle: è una guida alpina, faceva il disgaggiatore e con alcuni suoi ex colleghi porterà avanti gli interventi. Per i sassi più grossi forse sarà necessario l’utilizzo di qualche leverino. Con il tirfor si tireranno le piante per far cadere i massi».

Il passo successivo sarà il ripristino del sentiero e dei muri di sostegno, per cui si metterà all’opera l’Unione Montana Bellunese. Un’operazione da 22 mila euro (i restanti 13 mila sono destinati ai disgaggi). «Prioritario è mettere in sicurezza tutta l’area», dice ancora De Pellegrin. «Per la sistemazione del sentiero, si punta a effettuare subito l’intervento, rendendo la stradina comunque fruibile dagli escursionisti, anche durante i lavori. Se questo non sarà possibile, si slitterà in autunno e nell’immediato si cercherà di eseguire i lavori basilari. Il turismo di alta montagna presenta già delle difficoltà e non possiamo permetterci che i visitatori si spostino in altre zone».

Il rifugio Settimo Alpini è raggiungibile anche tramite la strada delle gallerie, partendo dal Col di Roanza. Un percorso che è stato sistemato nelle scorse settimane dall’Unione Montana, che è intervenuta con le risorse che derivano dalla gestione del patrimonio silvo-pastorale.

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