I pastori all’attacco «Le pecore alpagote non portano zecche»

Casagrande dell’Anpa contesta i pregiudizi diffusi in pianura e polemizza con i sindaci che emettono divieti di pascolo
Chies D'Alpago, 29 agosto 2008. Il Ministro per le politiche agricole Luca Zaia guida la smonticazione per dimostrare che la pecora alpagota ha un futuro se inserita in una dinamica di promozione complessiva delle tipicità di quest'area.
Chies D'Alpago, 29 agosto 2008. Il Ministro per le politiche agricole Luca Zaia guida la smonticazione per dimostrare che la pecora alpagota ha un futuro se inserita in una dinamica di promozione complessiva delle tipicità di quest'area.

TAMBRE D’ALPAGO. Le pecore portano le zecche? «Macché. I trevisani, compreso qualche sindaco, anziché rifugiarsi dietro questa maldicenza, vengano in Alpago e controllino le nostre pecore. Si accorgeranno di quanta ignoranza si portano in testa».

Ecco un’altra polemica che farà senz’altro discutere. La attizza Paolo Casagrande, che è trevigiano, ma che è anche presidente dell’Anpa e che assiste sindacalmente gli allevamenti in Cansiglio ed in Alpago. Se la prende, in particolare, con i sindaci che hanno messo ordinanze che vietano il transito ed il pascolo contro i pastori. «Le zecche ci sono dappertutto perché prolificano naturalmente in ambienti non puliti, in prati abbandonati, sui rifiuti domestici delle discariche e dove i gabbiani ne sono particolarmente infestati», precisa Casagrande che sollecita le migliaia di vacanzieri presenti in questi giorni in Cansiglio ad andare a verificare di persona la situazione negli allevamenti. La Regione, per altro, ha deciso di semplificare la vita ai pastori vaganti, quelli che d’estate sono negli alpeggi di montagna e d’inverno scendono nelle pianure del Veneto.

Con una delibera di giugno la Regione ha abolito l’obbligo di domandare ad ogni sindaco e Comune di passaggio dei greggi, il permesso di pascolare e transitare, prassi burocratica che costringeva ogni pastore a pellegrinare per ogni municipo con un dispendio di forze lavoro davvero incredibile. I pastori ora, dovranno solo a inizio anno presentare alla Usl veterinaria un elenco di Comuni ove effettuare il pascolo vagante, e sarà la stessa Usl a comunicare ai Comuni la validità dei permessi in quanto è la stessa che rilascia le autorizzazioni sanitarie dei greggi, che ricordiamo sono trattati due volte all’anno con costose vaccinazioni antiparassitarie. La Regione ha accolto gli appelli accorati dell’Associazione pastori vaganti dell’arco alpino presieduta da Alessandro Avogadri, che sin dall’anno 2000 si era interessato affinché il ministero della Salute modificasse un vecchio decreto del 1954 che imponeva tali obblighi. La Regione Lombardia e il Piemonte nel 2007 si erano prontamente adeguate alle semplificazioni accolte dal ministero, il Veneto da allora ha dovuto aspettare l’arrivo e la sensibilità di Luca Zaia per accogliere le semplificazioni proposte dai pastori e portate avanti con forza dall’Associazione pastori di Avogadri che ha trovato anche il sostegno dell’Anpa Veneto presieduta da Paolo Casagrande.

Francesco Dal Mas

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