I gufi intagliati di Lozzo chiave dell’enigma di “Un passo dal cielo”

Tv vetrina per i bellunesi: le piccole sculture di legno realizzate dal boscaiolo Riccardo Baldovin. Davanti alla sede della sua ditta, a Velezza, c’è uno zoo di statuine

Sono due piccoli gufi in legno che hanno consentito a Francesco Neri (l’attore Daniele Liotti) di risolvere il caso della seconda puntata de “A un passo dal cielo” , dal titolo “Sogni e ossessioni”. Li ha realizzati Riccardo Baldovin, boscaiolo di 36 anni di Lozzo di Cadore con l’abilità assai rara di utilizzare motosega e sgorbie per realizzare vere e proprie sculture, alcune di grande dimensione, altre, come questi gufi, che stanno nel palmo di una mano.

Nella puntata andata in onda il 9 aprile (un record di ascolti con 5.294.000 spettatori, pari al 22,6% di share), si vede Francesco indagare, insieme al commissario Vincenzo Nappi (Enrico Ianniello), sulle implicazioni e i collegamenti legati ad una bomba scoppiata nei pressi della sede della Polizia. Francesco, dopo un’attenta analisi seguita dal recupero di preziosi indizi (proprio i due piccoli gufi di cui si diceva), si rende conto che potrebbero esserci altre bombe e da qui parte la soluzione dell’enigma.

«Ho guardato la puntata con grande interesse, ovviamente – sottolinea Riccardo – e con mia sorella Lucia l’abbiamo registrata. Devo dire che vedere i miei piccoli gufi protagonisti, in qualche modo, dell’episodio mi ha fatto davvero piacere. È un ricordo che conserverò con grande simpatia nel mio cuore».

Di padre in figlio

Riccardo, che è un appassionato del legno, lavora come boscaiolo con il padre Terenzio (classe 1954): acquistano lotti di bosco, segano le piante, esboscano, vendono i tronchi alle segherie. In questi mesi sono stati impegnati anche per liberare certe porzioni di bosco dalle piante schiantate dalla tempesta Vaia e poi in una foresta che sta proprio alle spalle della loro sede, in località Velezza.

Una sede, prospiciente alla strada a Cima Gogna, dove Riccardo e Terenzio tengono in mostra anche queste opere molto apprezzate, tant’è che capita spesso che i turisti si fermino a dare un’occhiata alle sculture esposte.

E sono così belle le opere di Riccardo che, nella scorsa estate, alcune di queste hanno scatenato l’interesse di uno o più ladri, sono state trafugate e purtroppo non se ne è saputo più nulla. Sono spariti una pernice di circa di 25 centimetri, uno gnomo, un corvo, un gufo, un’aquila, ed anche un orso di ben un metro e 40 centimetri, così come prima erano scomparsi nel nulla degli alberelli e qualche fioriera.

Passione

«Ero sconfortato, mi veniva quasi da piangere – ricorda Riccardo – perché ci metto tanta passione a realizzare le mie opere. Sono andato a fare denuncia contro ignoti alla caserma dei Carabinieri di Auronzo, ma delle mie sculture non ho saputo più nulla. Sono cose semplici, per carità, ma che, ad esempio, avevano attirato proprio l’attenzione di una producer dello sceneggiato televisivo “A un passo dal cielo”. Una signora di Roma che la scorsa primavera si era fermata chiedendomi se potevo realizzare qualcosa di particolare per le loro riprese che avrebbero girato qui in Cadore. Era stata colpita dai miei gufi e se li era portati via. Evidentemente hanno fornito uno spunto interessante per quella puntata, ne sono felice».

Adesso, dopo un primo momento di amarezza, Riccardo Baldovin ha ripreso a scolpire e ha deciso di mettere al sicuro le sue opere, installando una rete di protezione ed un sistema di video sorveglianza. —

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