I giocatori del 1963 tornano in campo per ricordare le vittime del Vajont

Dopo 55 anni si ritrovano in campo i calciatori del campionato del 1963 che, a Longarone, fu brutalmente interrotto dal Vajont

LONGARONE . Dopo 55 anni si ritrovano in campo i calciatori del campionato del 1963 che, a Longarone, fu brutalmente interrotto dal Vajont. L’idea nasce da Raimondo “Mondo” Giuriato che all’epoca militava nella squadra trevisana di San Biagio di Callalta. «Lo scorso anno – spiega Mondo – vedendo la spettacolo di Paolini in tv mi sono soffermato sulla foto della vecchia squadra del Longarone che veniva mostrata. Mi sono detto che conoscevo molti di quei giocatori che furono miei avversari, volevo sapere se erano ancora in vita. Così, grazie all’aiuto di mio figlio, ci siamo messi in moto per questa ricerca che, grazie ai giornali, ha avuto un successo inaspettato. Abbiamo indicato come punto di incontro la nostra trattoria di famiglia e si sono presentati in molti e così abbiamo rivissuto i tempi andati in cui il calcio era in grado di aggregare le folle anche negli stadi di paese. A questo appello hanno risposto anche i giocatori del Roncade dell’epoca che militavano nello stesso girone. Franco Fattori, il vecchio portiere del Roncade, ha anche realizzato una scultura di una diga che abbiamo collocato al cimitero di Fortogna».


Per suggellare il ritrovo è stato organizzato un momento commemorativo prima della partita di terza categoria tra Longarone e Cortina. Del Longarone dell’annata 1962/63 presenti i giocatori Franco De Biasio (l’unico longaronese superstite) e Giancarlo Fedon, l’allenatore del tempo, Giorgio Galli e il suo vice Umberto Sacchet. «Giocavo come mediano sinistro – spiega De Biasio – nella primavera del 1963 eravamo stati promossi di categoria. Pochi mesi dopo disputammo solo alcune partite perché la tragedia cancellò tutto. Mi salvai perché facevo la scuola a Conegliano. Nel disastro ho perso ben 15 persone della mia famiglia. Furono sei i miei compagni di squadra longaronesi morirono: ovvero Angelo Olivier, Pierantonio e Renato Piva, Roberto Trevisson, Giorgio De Cesero e Giorgio Dal Molin. Li abbiamo ricordati con una visita al cimitero di Fortogna. Eravamo una formazione piena di talenti, tanto che molti erano stati provinati per la serie A e B».

I giovani giocatori di oggi sono entrati in campo accompagnando i “veterani”. Altro particolare significativo il fatto che a dare il fischio d’inizio è stato proprio l’arbitro di 55 anni fa ovvero Sergio Costeniero. Presenti anche il sindaco Roberto Padrin e il presidente Figc Belluno Orazio Zanin. —

 

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