I gestori sono attoniti «Ma come è successo?»
L’edificio è gestito da un anno e mezzo dall’associazione Lupi gufi civette che ha sede a Conegliano. «Grazie ai pompieri per aver salvato la struttura»

ALPAGO. Le prime parole sono per i Vigili del fuoco. È stato il loro intervento, tempestivo e professionale, a salvare la struttura del rifugio Vallorch e ad impedire che i danni causati dal fuoco la compromettessero in maniera irreparabile. Poi lo sguardo si fissa sul tetto. Le finestre aperte. Le lamiere divelte e abbandonate nel prato che circonda l’edificio. I gestori del rifugio, soci dell’associazione “Lupi, gufi civette” che ha sede a Conegliano, non riescono a capacitarsi di quello che è successo nella notte fra domenica e ieri.
«Siamo stati avvertiti da alcuni esercenti della Piana», raccontano. «Avevamo chiuso attorno alle 19, domenica, e siamo tornati a casa a Conegliano. Non appena abbiamo ricevuto la chiamata (poco dopo le 21,
ndr
) ci siamo precipitati subito al rifugio e ci siamo rimasti tutta la notte. I Vigili del fuoco sono arrivati in fretta e a loro va il nostro ringraziamento perché hanno lavorato in modo egregio, salvando la struttura».
I danni sono ingenti, il tetto è stato squarciato per consentire all’acqua di penetrare e di spegnere le fiamme e Casa Vallorch dovrà rimanere chiusa per diverso tempo. «Non potremo fare le attività di didattica ambientale che abbiamo già programmato, ma gli operatori della Piana si sono subito mostrati disponibili», continuano i gestori del rifugio. «Le svolgeremo nelle loro attività. Ringraziamo anche loro per la solidarietà che ci hanno dimostrato. E ringraziamo Veneto Agricoltura, i funzionari sono venuti subito a vedere cosa fosse successo». Erano in Cansiglio anche ieri mattina, a visionare con la luce del sole che scaldava la Piana i danni causati dall’incendio.
Vicino, seduti su una panchina o appoggiati ad una staccionata, c’erano alcuni soci dell’associazione “Lupi gufi civette”. Silenziosi, attoniti di fronte a quel tetto distrutto. L’associazione gestisce il Rifugio escursionistico Vallorch dal gennaio del 2016. Dopo anni trascorsi in Cansiglio a fare attività didattiche, visite guidate, laboratori e escursioni tematiche in ambiente, un anno e mezzo fa “Lupi gufi civette” ha vinto il bando per occuparsi del rifugio. Dagli sguardi dei soci si riesce a comprendere quanto valga l’esperienza. E quanto le fiamme abbiano bruciato non solo la legna accatastata all’esterno della struttura e gran parte del tetto, ma anche un pezzo di cuore.
«La nostra mission non è solo fare didattica ambientale, ma far vivere alle persone che vengono al rifugio un’esperienza che ricorderanno. Cerchiamo di trasmettere loro il senso di benessere che si respira in questo posto. E adesso vorremmo solo sapere cosa è successo, perché si sono sviluppate queste fiamme». I soci continuano ad osservare quel che resta della legnaia. Un cumulo di braci scure e in certi punti ancora fumanti. La testa è affollata di tante domande, la cui risposta è nelle mani dei Vigili del fuoco e dei Carabinieri.
Alessia Forzin
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Leggi anche
Video