I Cinque stelle mirano alla Conca

AGORDO. «Non sappiamo se saremo noi i candidati, ma stiamo preparando il terreno affinché qualcosa ci possa essere anche in Agordino». Difficile dire se alle elezioni comunali del prossimo anno a Falcade (o Falcade-Canale), Cencenighe e Rivamonte ci saranno liste targate 5 Stelle o se ci saranno negli anni successivi. Il gruppo agordino dei pentastellati ci sta comunque pensando.
Presentarsi agli elettori potrebbe essere il naturale sbocco di un'attività che hanno iniziato da qualche mese. A partire dall'ospedale. «Vogliamo che ci sia un'ortopedia con traumatologia e protesica», dice Gladis, «un pronto soccorso che funzioni bene e anche anestesisti non a gettone. Chiediamo attenzione per la pediatria: non è possibile che a Caprile si facciano tre ore di fila all'ambulatorio del pediatra e che facciano il prelievo per il tampone il mercoledì e la risposta arrivi quattro giorni dopo. Ecco che allora i genitori portano il figlio a Belluno dove si sentono chiedere perché sono scesi fin laggiù». «Infine», conclude, «perché le analisi del sangue si devono fare a Belluno?».
Oltre alla sanità gli ambiti che interessano i Cinque Stelle agordini sono il turismo, la scuola, la cultura, ma anche il referendum costituzionale. «Il nostro obiettivo prioritario», dice Iliana «è fare un'indagine a partire dai dati. Un conto è il sentito dire, un altro avere un quadro reale che può certificare la gravità di una situazione».
Studiare, analizzare, capire. E poi informare, coinvolgere. «Trovi in giro la gente», spiega Diego «che ti dice che il sindaco non sa, che non si può fare niente, che tanto non ci sono soldi». «Dobbiamo rendere consapevoli le persone», dice perciò Giovanna «perché io questa rassegnazione non la sopporto più».
Una consapevolezza che vuole essere uno sprone per far partecipare alla politica, magari sin dalle prossime elezioni. Gli amministratori locali di oggi, nonostante il parlamentare M5S, Federico D'Incà, cerchi di difenderli riconoscendo loro una buona volontà non sempre accompagnata dalla capacità di fare squadra e di mettere in correlazione i progetti, ai Cinque Stelle agordini non piacciono più di tanto. «La politica non ha visione del futuro» dice Corrado «si ragiona coi soldi, ma a mancare sono le idee». «Spesso», dice invece Paolo «ci sono delle progettualità di base, ma le amministrazioni non sono in grado di appoggiarle e i fondi vengono persi». Nella testa degli amministratori», aggiunge Iliana «non passa l'idea di chiamare qualcuno che possa aiutarli in alcune questioni».
Diego è ancora più duro: «Le amministrazioni si chiudono nei municipi», dice, «chiedo l'appuntamento col sindaco di Rocca, aspetto mezz'ora e lui non si fa vivo». «Parlano di collaborazione fra sindaci in Agordino?», si chiede provocatoriamente Giovanna «mai vista. Sulla scuola, poi, non mi sembrano sempre consapevoli della responsabilità che hanno: non si può pensare di mantenere la scuola nel paese per vincere le prossime elezioni. Se vuoi tenere una scuola rendila speciale». La critica, però, arriva alla società agordina in generale «che si è seduta», «che ha delegato», «che non ha una fisionomia del territorio per esempio a livello turistico», che non sa legare assieme le sue componenti perché ciascuno preferisce coltivarsi il suo orticello piuttosto che collaborare a seminare un campo. «Faccio un sito per un albergo», racconta Iliana «e chiedo che cosa abbiano da offrire oltre alle stanze e mi dicono niente. E poi ci ricordiamo di AgordoBaleno quando coloro che guadagnavano di più dalle serate non davano niente?».
Cambiare la mentalità e la cultura. Questo, in definitiva, l'obiettivo dei Cinque Stelle agordini.
Gianni Santomaso
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