I cereali antichi hanno dato soddisfazioni

Sedico. Domenica i risultati delle esperienze fatte saranno confrontati con Coltivare condividendo

SEDICO. Oltre 30 varietà di cereali seminate e un centinaio di persone coinvolte. Sono i numeri del progetto “Campi catalogo di cereali antichi”, promosso dal gruppo Coltivare condividendo. Un progetto decollato un anno fa e di cui ora, dopo mietitura e trebbiatura, si può fare un bilancio. E per condividere esperienze, problematiche, soluzioni e prospettive Coltivare condividendo, con la collaborazione di Comune e Pro Loco di Sedico, ha organizzato per domenica a Villa Patt un momento di confronto e dibattito. Dalle 14.30 si potranno osservare le spighe dei cereali coltivati nel campo catalogo realizzato al vivaio biologico il Ruscello, a Porcen di Seren del Grappa, in un terreno sassoso e non particolarmente fertile, ma dove non è stato utilizzato alcun tipo di concime e non si sono fatti trattamenti.

«Il risultato dei 33 cereali seminati è stato decisamente soddisfacente, sia per qualità della granella che per la resa», spiegano dal gruppo. «Le varietà che hanno dato i migliori risultati sono il grano Piave, il Canove (entrambi veneti) il Gentil Rosso, il Frassineto, Autonomia 2 e la Segale viola. Ma a Porcen abbiamo seminato anche farro della Garfagnana, farro alpino, orzo nudo Roccaforte, orzo nudo Pop Gerst austriaco, orzo di Livinallongo, oltre al grano tenero Solina, Miracolo, De Carolis, sei grani montani della Valle d'Aosta (Clavel, la Salle, Rosset, Morgex, Etroubles, Saint Marcel), Rusciola, Germanella, Triticale, grano duro Carusedda. Domenica chiunque potrà portare ed esporre le spighe di cereale da lui coltivate».

Il pomeriggio continuerà con il dibattito: i partecipanti al progetto, oltre 100 persone tra Feltrino, Bellunese, Trentino, Carnia, Friuli e altre province del Veneto, potranno raccontare le loro esperienze di coltivazione, raccolta e lavorazione dei cereali antichi. Un confronto aperto a chiunque vorrà esporre problematiche e soluzioni, esempi di filiera e di progetti realizzati o in cantiere. Oltre alle spighe di grano, frumento, segale, orzo, farro, ci sarà anche qualche attrezzo, per lo più auto prodotto, per la mietitura e la trebbiatura dei cereali, in particolare il “macchinario” ottenuto modificando una vecchia “gramola per uva”. «Metteremo a disposizione i risultati che sono il frutto di un percorso partecipato, condiviso e totalmente auto finanziato», sottolineano i membri di Coltivare condividendo. «Un piccolo esempio concreto di come la biodiversità, il coltivare sano, sostenibile e “partecipato” siano una grossa risorsa per la nostra terra e il nostro territorio, di come sia possibile “fare assieme”. E nel Bellunese lo si fa anche senza la valanga di contributi pubblici erogati e l'enfasi a sostegno di altre realtà e modelli agricoli (spesso intrisi di veleni)». «Domenica sarà inoltre possibile firmare la petizione “Liberi dai veleni”», aggiungono, «già presente anche on line». (m.r.)

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