I cavalli di Varago cenano a fagioli I paesani dal giudice

LAMON. Anche i cavalli mangiano fagioli. Figurarsi quelli Igp di Lamon. Udienza fiume dal giudice di pace Luigi Cavalet per Luciano Varago, l’allevatore che è accusato di invasione di terreni e abbandono di animali nella zona di Gorna. L’hanno portato sul banco degli imputati undici lamonesi che si sono costituiti parte civile perché vogliono dei risarcimenti. Si fa presto a fare due conti: un chilo del pregiato legume costa sui 15 euro e i sei cavalli dell’imputato (uno stallone e cinque femmine) ci avrebbero pasteggiato tra il maggio e l’agosto dell’anno scorso, con contorno di verdure dell’orto.
Rinviate le altre udienze, perché bisognava sentire una ventina di testimoni, tra confinanti, carabinieri, forestali e veterinari. Varago è difeso dall’avvocato Fabrizio Righes, mentre le undici parti offese si sono costituite con Enrico Tiziani. Secondo l’accusa, gli equini erano liberi di scorrazzare e, siccome preferivano l’erbetta fresca al fieno, uscivano dal loro ricovero e quindi dal loro recinto tutt’altro che blindato, per andare a pasteggiare nei terreni vicini. Si nutrivano soprattutto di notte e i confinanti erano costretti a organizzare delle ronde, per difendere il loro raccolto. Si preoccupavano di chiamare Varago perchè portasse via i cavalli e quasi sempre il proprietario degli animali arrivava, ma nella maggior parte dei casi i danni erano ormai fatti. Sazi e pronti per andare a dormire. I paesani hanno cominciato ad assediare verbalmente e per scritto il sindaco Vania Malacarne, che ha finito per emettere un’ordinanza con la quale concedeva all’imputato sette giorni di tempo per alloggiare in sicurezza il suo bestiame.
Il 18 agosto, in riva al fiume Cismon, arrivano anche i carabinieri, perché quei cavalli vanno sequestrati. Non sarà facile catturarli e consegnarli alla Forestale, che li sta custodendo al Vincheto di Celarda. Nel frattempo, sono stati definitivamente confiscati e saranno presto messi in vendita da parte dello Stato. Un esemplare di quel tipo può costare anche sui 1.500 euro.
La difesa sostiene che manchi il dolo specifico e non ci sia nemmeno l’abbandono. Oltre tutto, si difende Varago, la recinzione sarebbe stata danneggiata dai vicini con tagli e buchi, ecco perché non sarebbe stata sicura. Il giudice Cavalet ha rinviato al 15 dicembre per discussione e sentenza. (g.s.)
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