I bellunesi Fiocco e Serafini nella Fondazione vaticana

Il direttore di Col Cumano e il responsabile del Musal convocati a far parte del nuovo organismo istituito da papa Francesco

CANALE D’AGORDO

Sono due i bellunesi che fanno parte della Fondazione vaticana Giovanni Paolo I, istituita da papa Francesco, per approfondire il pensiero e gli insegnamenti del pontefice bellunese.

Don Davide Fiocco, direttore del Centro Papa Luciani di Col Cumano e responsabile dell’Ufficio comunicazioni della diocesi di Belluno Feltre, è stato nominato a suo tempo componente della Fondazione anche per la sua puntuale collaborazione alla causa di beatificazione e alla redazione della “positio” per quanto riguarda la figura e l’opera di Luciani nel Bellunese.

Ieri il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, ha nominato il comitato scientifico della Fondazione e di questo fa parte Loris Serafini, archivista, direttore del Museo Albino Luciani di Canale d’Agordo.

Il comitato scientifico, che ha per segretaria Stefania Falasca, è composto anche da Carlo Ossola, filologo cattedratico al Collège de France di Parigi; Dario Vitali, della Pontificia Università Gregoriana; Gilfredo Marengo, vicepreside del Pontificio istituto teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del matrimonio e della famiglia presso la Pontificia università Lateranense; Mauro Velati, collaboratore della causa di canonizzazione; don Diego Sartorelli, del patriarcato di Venezia, il prefetto dell’Archivio apostolico vaticano, monsignor Sergio Pagano, e il prefetto della Biblioteca vaticana, monsignor Cesare Pasini.

Prima iniziativa della Fondazione è la riedizione del volume di oltre mille pagine «Giovanni Paolo I. Biografia ex documentis”, curato da Stefania Falasca, Davide Fiocco e Mauro Velati, frutto di un decennale lavoro di ricerca storico-archivistica.

Nella prefazione il cardinale Beniamino Stella, postulatore della causa di canonizzazione, racconta, fra l’altro, come è avvenuta la raccolta delle testimonianze del processo, che si ritrovano nella “positio” affidata a Stefania Falasca e a don Davide Fiocco.

Le sessioni processuali sono state oltre duecento – nelle sedi di Belluno, Vittorio Veneto, Venezia e Roma – ben 167 i testimoni escussi.

Il cardinale annota che «la tardiva apertura della causa ha compromesso l’acquisizione di testimonianze oculari preziose, così come ha comportato una certa dispersione del materiale documentario, per il quale si richiedeva un’accorta ricerca».

Tra il 2008 e il 2015 vennero acquisite agli atti anche le deposizioni extraprocessuali di altri 21 testimoni, tra essi, troviamo il medico Renato Buzzonetti, suor Margherita Marin e lo stesso Benedetto XVI.

Èla prima volta che un Papa emette una testimonianza de visu su un altro Papa, primo caso nella storia delle cause di canonizzazione. —



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