I 500 anni dell’Assunta raccontati da Paola Marini
PIEVE DI CADORE
Aveva circa 30 anni Tiziano, forse meno, e quest’opera sancì la sua definitiva consacrazione. L’Assunzione della Vergine della Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia, comunemente nota come “l’Assunta”, è un capolavoro indiscutibile e innovativo, capace da 5 secoli ormai di lasciare attonito chiunque la contempli.
La grande pala d’altare (m 6,90 x 3,60), come riporta Marin Sanudo il Giovane nei suoi Diari, venne commissionata al pittore cadorino nel 1516 da frate Germano Casale, priore del convento dei Frari, installata sopra l’altare il 19 maggio 1518 e inaugurata il giorno dopo, festa di S. Bernardino. E proprio per festeggiare i suoi 500 anni di vita lo scorso maggio sono stati organizzati nella basilica veneziana vari eventi, tra cui la messa solenne presieduta dal Patriarca di Venezia, tre concerti, tante visite guidate e perfino un annullo speciale preparato sul sagrato dal Servizio filatelico di Poste Italiane. La sera del 16 maggio, poi, Paola Marini, direttrice delle Gallerie dell’Accademia, ha illustrato davanti ad un folto pubblico la storia della pala, il complesso progetto iconografico di Tiziano, la l’impostazione dottrinale che lo sottende e naturalmente la sua dirompente emozionalità, capace di unire in perfetta sinergia la dimensione fisica e quella mistica.
La studiosa ritornerà su questi temi oggi alle ore 18, nella Sala della Magnifica comunità di Cadore con la sua conferenza intitolata “I 500 anni dell’Assunta di Tiziano”, organizzata nel contesto delle manifestazioni di “Estate Tizianesca 2018”.
Sarà l’occasione per locali e turisti per avvicinarsi ai molti pregi e segreti di questo capolavoro, dalle 22 tavole in pioppo che sorreggono quasi 25 metri quadrati di tela, alle reazioni innescate dalla pala al suo apparire, alle molte vicende e traversie che hanno costellato la sua storia. Tra di esse vanno ricordati per esempio i rischi corsi durante l’occupazione francese di Venezia, il trasferimento nelle sale dell’Accademia nel 1815, il trasporto prima a Cremona e poi a Pisa per il pericolo delle bombe austriache nella Grande Guerra, fino al trasloco a Strà e quindi a Ca’ Rezzonico nella seconda guerra mondiale.
Paola Marini, specializzata in storia dell’arte medievale e moderna, prima di diventare direttrice delle Gallerie dell’Accademia, è stata responsabile a Verona dei Civici musei e della Galleria d’arte moderna di Palazzo Forti. Dal 1998 insegna museografia e museologia all’Università degli Studi di Udine, ha curato numerose mostre di livello internazionale ed è autrice di molte pubblicazioni sull’arte veneta. —
Walter Musizza
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