Granfondo, riuscito il piano anti ladri

FELTRE. La “blindatura” contro i ladri di biciclette ha funzionato: la giornata della Granfondo Sportful e della pacifica invasione da parte di quasi cinquemila ciclisti si è conclusa senza richieste di intervento alle forze dell’ordine per furti di bici.
Era successo in passato, con biciclette di valore rubate evidentemente da ladri esperti di attrezzatura sportiva di pregio, ma il dispositivo di sicurezza allestito quest’anno dall’organizzazione della Granfondo assieme ai carabinieri della compagnia di Feltre ha funzionato.
Ieri è partita solo una segnalazione alla centrale operativa dell’Arma, nel tardo pomeriggio, quando due persone si sono accorte che erano stati infranti i finestrini delle loro automobili, nella zona del palaghiaccio. L’organizzazione della Granfondo ha subito lanciato l’allarme ai carabinieri e sono stati effettuati i primi accertamenti, ma le verifiche hanno permesso di capire che non si trattava di un furto di biciclette ma che dalle macchine erano stati portati via solo effetti personali.
«Un episodio spiacevole ma non collegabile alla presenza di ladri specializzati in biciclette», sottolinea con soddisfazione Ivan Piol, presidente del Pedale feltrino e del comitato della Granfondo, che nelle settimane scorse aveva messo a punto le contromisure da adottare sia alla 24 Ore sia alla Granfondo: l'accordo con i carabinieri della compagnia di Feltre per intensificare i controlli nei parcheggi e far scendere in campo anche personale in borghese, gli inviti agli albergatori per far allestire stanze sicure dove depositare le biciclette degli atleti ospiti, un avviso con un invito alla cautela inserito nei pacchi gara per mettere sul chi vive tutti i concorrenti. E poi l’installazione di un "bike park", una zona transennata creata nel parcheggio sterrato del palaghiaccio con personale dell'organizzazione incaricato di far entrare solamente chi ha il numero di pettorale corrispondente a quello della bici.
«Anche alla 24 Ore», spiega Piol, «non ci sono stati casi di furti di biciclette».
Positivo anche il primo bilancio sul piano del funzionamento della macchina organizzativa, tracciato ieri sera mentre gli ultimi concorrenti ancora stavano arrivando: «Incrociando le dita non abbiamo avuto grossi problemi: ci sono state delle cadute ma nulla di grave. Anche se l’imprevisto è sempre dietro l’angolo, dopo 21 anni l’organizzazione si può dire ben rodata».
Bilancio confermato anche al pronto soccorso del Santa Maria del Prato, dove sono stati registrati meno di dieci accessi da parte di ciclisti. Solo per due è stato deciso il ricovero in ortopedia per fratture agli arti, gli altri sono stati medicati e dimessi con traumi e contusioni da caduta non gravi.
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