Grande attesa per la discussione sulle strade silvo-pastorali

Una seduta di consiglio
Una seduta di consiglio
 
LIVINALLONGO.
La spinosa questione delle strade silvo pastorali sarà l'argomento più atteso e con tutta probabilità anche più caldo, del consiglio della Comunità Montana Agordina, convocato dal presidente Luca Luchetta per giovedì prossimo alle ore 21. La discussione infatti era stata rimandata nel corso dell'ultima seduta.
 Il punto numero 4, in termini tecnici "aggiornamento della viabilità silvo pastorale per l'anno 2010" era stato rinviato nel corso dell'ultima seduta dopo l'intervento del consigliere Giuseppe Romanelli che aveva eccepito l'impossibilità di approvare il piano.  Romanelli infatti aveva riferito e poi confermato in esclusiva anche sulle pagine del nostro giornale, che la Procura della Repubblica di Belluno aveva iniziato un'indagine a carico dei sindaci pro tempore di Selva e di Alleghe, relativa alle loro proposte di modifica del Piano di viabilità silvo-pastorale, approvate dalla Comunità Montana, in una delibera del 1º giugno 2009.  L'attività della magistratura aveva avuto inizio a seguito dell'esposto di alcuni proprietari di terreni sul Monte Fertazza, tutti residenti o originari di Selva di Cadore che contestavano l'inserimento nel piano, dell'allungamento di due strade silvo pastorali, che consentono il transito dei veicoli fino a cima Fertazza (a 2100 sopra il livello del mare).  Operazioni, secondo i proprietari dei terreni, disposte senza il loro consenso e a loro insaputa.  Nella denuncia, hanno sostenuto inoltre che gli allungamenti, oltre ad essere del tutto irregolari sotto il profilo tecnico-amministrativo e procedurale, sono stati proposti dai sindaci ed approvati dalla Cma nella delibera del 2009 al solo fine di agevolare l'attività turistica dei due rifugi posti in prossimità di cima Fertazza e nulla hanno a che vedere con esigenze silvo-pastorali della zona. I prolungamenti altro non sarebbero in realtà che delle "tracce" create dal passaggio dei veicoli delle società che gestiscono gli impianti di risalita nella zona del Fertazza. Un caso analogo è stato denunciato pochi giorni fa da un abitante di Arabba, che ha scoperto quasi per caso che una pista carrozzabile che attraversa per alcune centinaia di metri il suo terreno, abitualmente percorsa con mezzi fuoristrada dagli operai di una società di impianti a fune per effettuarne la manutenzione, è stata classificata a sua insaputa come silvo pastorale nel piano approvato dalla Cma. I responsabili dell'ente comunitario, hanno sempre sostenuto la regolarità del loro operato affermando che non è onere dei loro uffici effettuare l'istruttoria, essendo il loro compito limitato alla presa d'atto della volontà espressa dai sindaci. Ma dopo l'avvio dell'indagine, la giunta guidata da Luchetta aveva preferito comunque rinviare il punto e chiedere un parere legale.  

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