Gli Andreetta lasciano la Trattoria al Ponte

Calalzo. La famiglia di Tiziana e Giacomo Andreetta chiude la storica “Trattoria al Ponte” e riapre il bar nel palazzo della Cooperativa di consumo. Nel nuovo locale è stata spostata anche la rivendita di generi di monopolio, già funzionavano nella vecchia trattoria.

L’ampio locale è stato completamente arredato con mobili in legno dal taglio moderno. «Quì è un’altra cosa», affermato Tiziana, «c’è spazio ed è più facile lavorare, quindi i clienti si trovano meglio».

Per i calaltini, la chiusura del “Ponte” significa la fine di un’epoca. Se ne fa interprete l’artista Giuseppe Rocchi, che al piano superiore del “Palazzo al Ponte” è nato. L’el’edificio è di proprietà della sua famiglia e oggi vederlo con tutte le imposte chiuse per lui è un trauma: «Quell’edificio rappresenta quasi 400 anni di storia di Calalzo. Vederlo chiuso, significa che i tempi sono veramente cambiati. La mia famiglia, originaria di Rizzios, nella seconda metà del 1600 ha costruito questo edificio, utilizzando il materiale prelevato da un collinetta a monte. Per trasportarlo fu utilizzata una passerella in legno, che rimase anche dopo il completamento della casa. Da questa passerella deriva il nome di Palazzo del Ponte, con il quale è conosciuto ancora oggi».

Nel 1660 la famiglia si trasferì a Calalzo e i figli modificarono il cognome originario da “Rocco de Rezuos” a Rocchi: «Questa casa che si è conservata nella sua primitiva struttura, è sempre stata abitata dalla mia famiglia. Nella seconda metà del 1800 divenne una trattoria, molto rinomata sia per l’accoglienza che per la cucina. Una cucina semplice, tradizionale, ma che offriva anche la possibilità di gustare delle specialità allo spiedo. Inoltre, erano soventi gli intrattenimenti musicali a base di fisarmonica o le serate dedicate al ballo».

La trattoria è sempre stata gestita dalla famiglia di Antonio Rocchi, che la portò avanti fino al 1952, quando nella gestione subentrò Alberta Rocchi che la condusse fino al 2008. A quel punto la gestione passò alla famiglia Andreetta. —

V.D.

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