Gli amici ricordano don Claudio"Persona geniale e poliedrica"
SEDICO.
Persona geniale, attenta agli anziani e agli ultimi. Sono ancora molto scossi i parrocchiani di Mas di Sedico dopo aver ricevuto la notizia della scomparsa del loro amato parroco. E ieri sera in molte parrocchie si sono svolte delle veglie di preghiera. In quella di Mas è stato don Cesare, parroco di Sedico, a celebrare la funzione alla quale ha partecipato l’intera comunità: la chiesa era a dir poco gremita.
«Ho conosciuto don Claudio quando è venuto come parroco qui a Mas», dice il vicesindaco Roberto Maraga. «E’ stato lui a seguire e a portare a termine i lavori della nuova chiesa parrocchiale e anche il completamento del centro di raccolta dall’associazionismo del comune. Ed è stato lui, assieme al presidente del centro anziani Guido Sommavilla, a costituire il coordinamento delle associazioni. Questo indica come don Sacco fosse un parroco molto sensibile nei confronti dei risvolti sociali che toccano la comunità».
Ma nel ricordo del vicesindaco, il parroco di Mas «è sempre stato attento anche alle situazioni più disagiate che colpivano le nostre famiglie. E’ una persona che ha sempre guardato al nocciolo dei problemi, cercando con un confronto e un dialogo schietto e diretto di giungere alla soluzione dei problemi».
Ma per Maraga don Claudio resta comunque una persona particolare: «A livello di carattere era una persona che volava alto anche nei pensieri, sapendo però interpretare i bisogni della frazione».
Ma parlare di don Sacco significa ricordare il suo amore per la natura. «Per lui rappresentava il luogo privilegiato per incontrare Dio, per sentirsi in armonia con l’universo e quindi più vicini all’imprescrutabile e al divino. Don Claudio era un entusiasta della natura, non c’è da stupirsi che abbia voluto fare quella discesa in piena notte».
I parrocchiani.
Le facce tristi gli occhi arrossati dalle lacrime non appena si nomina don Claudio. La notizia dell’incidente occorso al loro parroco ha lasciato tutti nello sconforto, oltre che nello stupore. Nessuno o pochissimi si capacitano ancora di quanto è accaduto lassù. «Siamo tutti stravolti», dice con la voce rotta dal pianto Mariuccia Barp, catechista, membro del consiglio pastorale e del coro parrocchiale, guidato proprio dal parroco scomparso. «Con don Claudio ho parlato proprio mercoledì all’uscita dal catechismo. E’ sempre stato vicino alle persone e soprattutto agli anziani».
La parrocchiana è stata una delle prime a pensare che qualcosa non andava, quando giovedì sera non ha visto arrivare don Claudio a presiedere la messa. «Non è mai mancato alla messa, ci è sembrato strano che non ci fosse. Quando abbiamo visto che non è arrivato neppure ai gruppi del Vangelo, è scattato l’allarme. Non era da don Sacco mancare agli appuntamenti».
E poi Barp aggiunge: «Don Claudio è una persona buonissima, è come un fratello. E’ molto simpatico, geniale e poliedrico: sapeva suonare, insegnava la chitarra ai bambini, dirigeva il coro, scriveva musiche e canzoni per la chiesa. Era molto attivo».
Il ricordo del delegato Cnsas.
Fabio Bristot, delegato bellunese del Soccorso Alpino e coordinatore delle ricerche, ha conosciuto don Claudio Sacco qualche anno fa, quando dirigeva la Caritas diocesana.
«Era una persona molto eclettica, portata al dialogo, sempre ben disposto verso i giovani e pronto nelle situazioni di difficoltà. Ma soprattutto era dinamico, sempre in movimento, sempre in azione sul territorio. Non era di quei sacerdoti stanziali, che non escono al di fuori della loro canonica. La sua vecchia auto aveva quasi 300mila chilometri, quando l’ho conosciuto. E questo per me è stato un segnale più che positivo. La sua scomparsa è una grave perdita».
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Leggi anche
Video