Giustizia sociale e ambientale nel programma di Verdi e Sinistra

Dalla riforma fiscale ai maggiori servizi per la montagna: Paolo Perenzin presenta i punti principali e i candidati.

Irene Aliprandi

C’è un dato che vale la pena tenere d’occhio la sera del 25 settembre. È quello di Alleanza Verdi Sinistra, che nel listino proporzionale per il Senato candida al primo posto l’ex sindaco di Feltre, Paolo Perenzin. Se si esclude il candidato del centrodestra all’uninominale, già certo di tornare a Roma, Perenzin è il bellunese ad avere più chance di elezione. Ieri Perenzin ha presentato il programma e gli altri candidati di Alleanza Verdi Sinistra nel collegio di Belluno, anche alla presenza di Maria Teresa Cassol, candidata del Partito Democratico all’uninominale della Camera per tutto il centrosinistra. La coalizione infatti comprende quattro simboli: Pd, Alleanza Verdi Sinistra, +Europa e Impegno Civico.

«La nostra lista è la novità politica più importante a livello nazionale», spiega Perenzin, «perché per la prima volta Verdi e Sinistra si presentano insieme con i due simboli fusi in uno. I due partiti hanno inteso così dare un messaggio forte: la giustizia sociale e la giustizia ambientale sono legate l’una all’altra, sempre di più».

Perenzin ricorda come le sperequazioni sociali ed economiche siano sempre più forti anche in Italia, dove la forbice tra ricchezza e povertà si sta allargando: «Oggi il 5% della popolazione possiede la stessa ricchezza detenuta dall’80% dei cittadini tutti insieme, ma non è sempre stato così, è l’effetto di vent’anni di politiche liberiste che hanno demolito il sistema sociale del nostro Paese fino a far scomparire il ceto medio. Negli anni ’90 solo il 5% delle famiglie si trovava sulla soglia della povertà, oggi sono quasi il 30%. C’è una persona che ha descritto bene questa disfunzione con la definizione di “società dello scarto”, è Papa Bergoglio».

Il programma di Alleanza Verdi Sinistra (si trova su www.verdisinistra.it), dunque, punta a un riequilibrio della società e dedica ampio spazio all’ambiente con proposte innovative e credibili, tanto che la Rete degli scienziati per il clima lo ha valutato come il migliore in queste elezioni, con un punteggio di 9,3 rispetto agli accordi di Parigi. Il Forum contro le disuguaglianze, al contempo, ha promosso i progetti dell’alleanza come i migliori nella combinazione giustizia sociale e ambientale e nei diritti civili, e gay.it dà il suo appoggio sui temi dell’inclusività nella diversità.

Riassumendo, Perenzin spiega: «Per finanziare politiche a sostegno delle famiglie i soldi ci sono, ma vanno raccolti in modo equo. Noi pensiamo a una riforma fiscale basata su equità e progressività, oltre che sulla riduzione dell’evasione fiscale che oggi è di 100 miliardi l’anno. Un sistema progressivo alla tedesca, con esenzione totale sotto i 12 mila euro e un’aliquota al 65% sopra i dieci milioni. Inoltre, proponiamo di togliere tutte le imposte sul patrimonio (vedi l’Imu o il bollo) introducendo una tassa sui patrimoni superiori ai 5 milioni. Così si trovano le risorse per potenziare la sanità pubblica, la ricerca e l’istruzione che deve essere gratuita fino all’università per tutti, anche per i più ricchi visto che avrebbero un’imposizione fiscale così alta».

Zoomando sulla realtà locale, Perenzin definisce la situazione della montagna e delle aree interne: «Un’urgenza emergenza che deve entrare nel dibattito nazionale. La montagna rappresenta il 50% del territorio italiano e con le aree interne condivide la situazione di svantaggio che porta allo spopolamento e all’invecchiamento. Serve una legge che porti qui più servizi pubblici e lavoro di qualità. Il Bellunese perde mille abitanti l’anno, stiamo oltrepassando la soglia di sopravvivenza di una comunità».

A Belluno per un giro di mercati e incontri con la popolazione, ci sono anche Luana Zanella, Luigi Calesso e Alessandra Mion (plurinominale Camera), e Stefano Dall’Agata (plurinominale Senato). Zanella ha due nonne di origini bellunesi ed ha frequentato molto queste zone: «Serve un voto a Perenzin, perché sarebbe una delle poche voci della montagna che rischia di essere sotto o male rappresentata. Questa provincia ha potenzialità enormi ma anche una marea di problemi che stanno subendo una forte accelerazione a causa dei cambiamenti climatici». Zanella cita le opere per le Olimpiadi «che massacrano le Dolomiti» e la situazione del nostro acquedotto «con perdite paragonabili solo a quelle del Sud Italia e nemmeno tutto. Queste cose devono essere ben presenti a livello nazionale e solo se hai persone a Roma riesci a farti sentire». Calesso ricorda, invece, la legge regionale sulla specificità mai attuata e critica l’idea di autonomia differenziata di Zaia. Dall’Agata parla del salario minimo e della necessità di agganciare gli stipendi all’inflazione reale e Mion di sanità. Infine Cassol cita i punti di unione della coalizione: la difesa della Costituzione, dell’ambiente e della giustizia sociale.

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