Giostraio accoltellato risarcito «Minacciato e pure picchiato»
FELTRE
Baruffa per la giostra. Un posto conteso, alla sagra di Anzù di due anni fa. Prima le botte, poi le minacce, infine una coltellata. I giostrai trentini Maurizio e Alex Major (padre e figlio) sono in tribunale per tentata estorsione al collega trevigiano Roberto Agnoletto. Il procedimento per lesioni aggravate riguarda altre nove persone collegate ai due imputati. Questi ultimi hanno risarcito la controparte con 20 mila euro, ma hanno sostenuto di essere loro gli aggrediti.
Le indagini sono state condotte dai carabinieri feltrini, su delega del pm Marcon. Agnoletto aveva una regolare autorizzazione a piazzare la sua attrazione “Butterfly” e frequentava la sagra almeno da 20 anni. Mentre i Major non avevano presentato alcuna richiesta. Quel 3 maggio i militari sono intervenuti tre volte: la prima alle 15 per la lite, la seconda 50 minuti dopo, quando i Major sono tornati con una tanica di benzina e la terza un’ora e mezza più tardi, quando c’è stata la spedizione punitiva di una decina di persone chiusa con l’accoltellamento.
Agnoletto ha incassato i soldi, ritirato la querela e revocato la costituzione di parte civile. Ha ricostruito l’aggressione ai suoi danni, partendo dal fatto che quel giorno stava montando la giostra con le catene e la coda penzolante, quando una Lancia Delta bianca ha parcheggiato a una ventina di metri. Ne sono scesi un ragazzo e una persona più anziana, che non aveva riconosciuto. Il loro atteggiamento era minaccioso, si è impaurito, ha preso un bastone ed è scoppiata una zuffa. Date e prese. Padre e figlio Major se ne sono andati, per tornare con una tanica di benzina Con il combustibile, avrebbero dovuto bruciargli la roulotte, oltre a buttargli giù la giostra, per metterci la loro.
Non sa ancora che si prenderà una coltellata, della quale non si è manco accorto, ma che l’ha spedito all’ospedale. Quanto avrebbe guadagnato, durante la sagra. Un migliaio di euro. Già avuto problemi con i Major? Trent’anni prima, con un fratello per la vendita di un tiro a segno con i pupazzi. Per questo, Agnoletto aveva lasciato il Trentino. —
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