«Giacometti non merita questo trattamento»

Malga Campon, l’avvocato Fent in campo per l’ex gestore «Il Comune non si è neppure presentato alla mediazione»

FONZASO

«La famiglia Giacometti ha fatto tanto per dare lustro a Malga Campon e non meritava questo trattamento da parte del Comune di Fonzaso. Lo dico leggendo le carte e i valutando i fatti».

Chi parla è Davide Fent, legale di Roberto Giacometti, nella vicenda che vede l’imprenditore agricolo opporsi al Comune di Fonzaso. La vicenda è nata con il nuovo bando che ha assegnato a un nuovo soggetto la gestione di Malga Campon per i prossimi sei anni e un rapporto finito male tra l’amministrazione comunale e i Giacometti.

Fent sta seguendo da maggio dell’anno scorso la vicenda per conto del suo cliente. «Che il Comune di Fonzaso non avesse più intenzione di avere a che fare con Roberto Giacometti», afferma l’avvocato Fent, «lo si evince dal bando dove viene inserita la clausola che non può partecipare chi ha delle pendenze nel pagamento dei canoni, ben sapendo che il mancato pagamento di quei canoni è giustificato dall’impossibilità di utilizzare la malga come da contratto e trarne reddito. Una clausola che il Comune non era obbligato a inserire. Se l’ha fatto ha avuto le sue ragioni».

Il danno per l’azienda agricola non si limita quindi ai canoni: «Se il tuo lavoro di malgaro», spiega ancora Fent, «è portare la mandria all’alpeggio, produrre latte e lavorarlo, far funzionare come si deve il ristorante e l’agriturismo, ma non ci si riesce perché il cantiere è in clamoroso ritardo, la sala del latte è inutilizzabile, i lavori nella cucina e nella sala ristorante sono in alto mare e i tempi di consegna si dilatano ben oltre gli accordi si capisce che non è più questione di affitto, è questione che tutta l’attività subisce un grave danno. Nel 2019 la malga è rimasta chiusa dall’1 aprile al 4 agosto e naturalmente, alla riapertura, il pubblico non l’ha frequentata come fosse stata un’estate normale perché sono mancati tutti i mesi precedenti e l’avviamento connaturato. Dunque, anche agosto non è andato come gli anni precedenti. Ecco spiegata la volontà del mio assistito di trovare una mediazione».

Per Fent non c’è stato nessun diktat al Comune di Fonzaso: «Al contrario, la mia prima segnalazione dei gravi danni subiti da Giacometti risale a maggio dell’anno scorso quando, dopo due mesi, il Comune non aveva risposto a una lettera dello stesso Giacometti in cui segnalava i gravi problemi in corso. Voi pensate cosa significa immaginare di partire con l’attività a una certa data, organizzare tutto e poi trovarsi impossibilitati a farlo per colpe non proprie. Si pensava a una mediazione e per tutta risposta il Comune ha pubblicato il nuovo bando. C’erano tante soluzioni possibili, compreso il prolungamento di un anno del contratto che avrebbe consentito di spalmare il debito e recuperare la piena redditività. Ma il Comune a quella mediazione non si è nemmeno presentato».

«Un’ultima nota», dice Fent: «Giacometti avrebbe potuto aggirare la clausola del Comune magari affidandosi a una delle altre società della famiglia, ma tenuto conto dell’incertezza legata all’emergenza sanitaria, dei coperti realmente disponibili in malga e all’effettiva capacità di operare a pieno regime si è valutato di lasciare perdere. In ogni caso, vista la situazione, ci si sarebbe aspettati un bando con affitto al ribasso. Cosa che non si è verificata. Per adesso non è stato avviato nessun contenzioso, ma senza risposte del Comune, a questo punto andremo avanti». —

R.C.

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