Già realizzati 32 recinti contro lupi e orsi

Dal Cansiglio all’Alto Agordino, sono 52 i volontari del Cai all’opera per l’installazione delle protezioni
BELLUNO. Dal Pian Cansiglio alle valli di Livinallongo. Dalla Valbelluna all’altopiano di Asiago. Già 52 volontari del Cai Veneto sono all’opera per l’installazione dei recinti anti-lupo ed anti-orso. Si tratta delle più innovative misure di protezione, con fili che trasportano la corrente, alimentata attraverso pannelli fotovoltaici.


Già 32 i recinti consegnati nel bellunese, tra Cansiglio, Alpago, Valbelluna, Grappa, Alto Agordino: 19 per ovini e caprini e 13 per bovini. Tra i primi quello di Alex Gava, con l’allevamento in Val Menera, sul Cansiglio, che ha subito numerose e pesanti predazioni.


La Regione ha affidato ai volontari del Club Alpino Italiano il compito di sistemare le recinzioni, attorno alle malghe di montagna, perché sono i più esperti a operare nei luoghi impervi. «Nell’ambito del consolidato e proficuo rapporto di collaborazione avviato da anni tra amministrazione regionale e Cai», spiegano gli assessori al Turismo, Federico Caner, e all’Agricoltura, Giuseppe Pan, «abbiamo integrato il protocollo d’Intesa definito cinque anni fa, ampliando gli ambiti di intervento per la prevenzione e la sicurezza in ambiente montano».


Così ora i volontari del Cai del Veneto, oltre a occuparsi di rifugi alpini, bivacchi e sentieri, di promozione e comunicazione culturale, di organizzazione dell’offerta turistica e di educazione al corretto approccio alla montagna, daranno un supporto operativo alle attività degli operatori incaricati dall’amministrazione regionale per la distribuzione, installazione e manutenzione dei recinti elettrificati e dei presidi anti-predazione da parte dei grandi carnivori, in particolare lupo e orso. Tale supporto, che persegue il fine comune di potenziare lo sviluppo dell’ambiente montano, sarà svolto nelle aree interessate dalla presenza del lupo e dell’orso, sotto lo stretto coordinamento degli incaricati regionali.


Le misure di protezione dei pascoli e delle malghe, nonché il risarcimento degli eventuali danni provocati dalle stragi per opera del lupo e dell’orso, hanno ricevuto il sospirato contributo finanziario della Regione; 40 mila euro solo di liquidazione agli allevatori. L’assessore Pan conferma, dal canto suo, che prosegue l’impegno della Regione verso un piano di gestione del lupo, pur senza travalicare il quadro normativo imposto della normativa comunitaria e nazionale. E che nel contempo – specifica l’assessore all’agricoltura – non si interrompe il lavoro di prevenzione e di riduzione del danno impostato grazie ai fondi del progetto Life Wolfalps, in collaborazione con gli allevatori e le comunità locali. «La collaborazione offerta dai soci Cai è fondamentale per coniugare buona conoscenza dell’ambiente, rispetto della montagna e dell’equilibrio biologico, protezione e sicurezza dell’uomo e del bestiame», conclude Pan.
(fdm)


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