Ghezze replica a Pompanin «Così alimentate la tensione»
CORTINA. «I toni della giunta alimentano la tensione». Così Stefano Ghezze, capogruppo di “Per la nostra Cortina”, commenta la replica della maggioranza alla richiesta di dimissioni del sindaco Franceschi. Lunedì il gruppo di minoranza ha protocollato in Comune una lettera aperta, indirizzata a Franceschi e al vice sindaco Enrico Pompanin, che ha in capo le deleghe di Franceschi da quando il primo cittadino è agli arresti domiciliari, nella quale chiedeva che Franceschi si dimettesse.
«Arrivati a questo punto», commenta Ghezze, «il nostro è stato quasi un atto dovuto. Dopo venti giorni in cui il sindaco è ai domiciliari, e dopo un percorso istituzionale corretto e rispettoso nei confronti di tutti, abbiamo deciso a malincuore di chiedere le dimissioni. E' arrivata repentinamente la risposta della giunta. I toni usati lasciano il tempo che trovano e creano ulteriore tensione in un paese già gravemente colpito, dove si respira una bruttissima aria, un mix di incredulità, sconcerto, amarezza ma soprattutto preoccupazione per una realtà che rischia di rimanere ferma».
«Noi abbiamo continuato a lavorare ininterrottamente da quando il sindaco è stato obbligato ai domiciliari», ha replicato Pompanin a Ghezze, «in questi giorni abbiamo fatto un sopralluogo per alcuni interventi propedeutici ai Mondiali di sci mentre sono stati riattivati i contatti tra i rappresentanti dei dipendenti Gis e l'Amministrazione. Sempre giorni fa la candidatura di Cortina ai Mondiali 2019 è stata ufficializzata con il pieno riconoscimento delle istituzioni sportive e l'annuncio di Luca Cordero di Montezemolo come presidente del Comitato d'onore. Ho partecipato alla riunione della Gsp. In consiglio comunale, poi, è stato votato il bilancio, approvata la delibera a sostegno del Codivilla e tutti i membri della giunta continuano a partecipare a tutti gli eventi e appuntamenti istituzionali. Non si ribalta il voto delle persone sfruttando un caso mediatico giudiziario e umano».
Opposto il parere di Ghezze. «Il vice sindaco Pompanin e l'assessore Verocai», dice, «hanno nuovamente sbattuto la porta e perso un'occasione per dimostrare vero affetto per il paese. La loro è una reazione estremamente nervosa. Noi abbiamo mantenuto un profilo estremamente corretto, non abbiamo mai alzato i toni, né tanto meno infierito sulle vicende in corso. Amministrare significa essere al servizio del paese e della comunità, se diventa un disservizio è opportuno mettersi da parte. Prendiamo atto con rammarico che non si vuole fare questo», conclude Ghezze, «ma speriamo sempre in un ripensamento». (a.s.)
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