Gesuiti a Caviola per la messa in onore di padre Cappello
FALCADE. Domenica ricorre il cinquantesimo anniversario della morte di padre Felice Maria Cappello noto anche come “confessore di Roma”, per il quale è in corso la causa di beatificazione fin dal 1990. Il parroco della Beata Vergine della Salute di Caviola, paese natale di Cappello, don Bruno De Lazzer annuncia ai parrocchiani che domenica «nella chiesa di San Giovanni Battista di Canale d’Agordo, verranno a presiedere l’eucaristia delle 10 due padri gesuiti da Roma: il Postulatore e il Superiore della Casa».
Felice Maria Cappello, nato l’8 ottobre 1879 a Caviola, entrò nel noviziato dei gesuiti il 30 ottobre 1913 all’età di 34 anni, e dopo 11 anni di sacerdozio nella Diocesi di Belluno. Fu giurista di fama internazionale e autore di numerose opere; la sua notorietà gli derivò, soprattutto, dall’aver trascorso quarant’anni come confessore nella chiesa di Sant’Ignazio a Roma. Oltre ad essere un grande professore padre Felice era anche un grande uomo di Dio e di preghiera molto devoto al culto del Sacro Cuore di Gesù. La sua costante ansia pastorale, lo spinse a passare molte ore al confessionale dove donava a quanti lo avvicinavano la pace interiore che si era faticosamente guadagnato attraverso lo studio e la preghiera. Fedelissimo agli insegnamenti della Chiesa, non era un rigorista e ai confratelli raccomandava sempre di «usare comprensione, discrezione e paterna bontà verso i penitenti per incoraggiarli a credere sempre più nell’immenso amore misericordioso di Dio». (rob.)
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