Genio civile: seconda fase di interventi per 23 milioni

BELLUNO. In occasione della giornata dedicata dal consiglio nazionale degli ingegneri alla tempesta Vaia, il dirigente del Genio Civile di Belluno Nicola Gaspardo ha annunciato l’avvio di una seconda fase di interventi di competenza per una spesa complessiva pari a 23 milioni di euro.

«Sono interventi che si concentreranno nel 2019, sono stati già appaltati a Veneto Strade. Tutte le progettazioni saranno affidate ad esterni, a tal proposito i progettisti verranno selezionati dall’albo regionale professionale di competenza dove, chi fosse interessato a concorrere, è invitato ad iscriversi».

L’ingegner Nicola Gaspardo ha poi tracciato un punto della situazione su quanto è stato già portato a compimento dello stesso Genio Civile con una particolare attenzione a tre situazioni ben delineate oggetto di una visita guidata ieri pomeriggio, inserita nel programma del convegno. I siti visitati sono il tratto di Piave a Lambioi dove il Genio Civile, nella fase di emergenza, è intervenuto sulle sponde laterali erose e per il ripristino della soglia trasversale. Poi Ponte Mas sul torrente Cordevole dove è stato registrato il cedimento di un argine, ed ancora sul Cordevole a Le Campe per un’altra erosione con movimento franoso che aveva ostruito il transito sulla 203 Agordina.

«Gli interventi di nostra competenza presentano una spesa sui 150 milioni di euro» ha aggiunto Gaspardo, «si tratta di interventi collocati nel periodo di post emergenza. Gli interventi che abbiamo invece sostenuto nella primissima fase emergenziale sono una trentina e presentano una spesa di 14 milioni di euro. Sono tutti già stati completati o in via di completamento. Sono stati concentrati lungo i corsi d’acqua, in primis sul Piave. Sono quelli che vengono definiti interventi di somma urgenza sui quali siamo intervenuti nelle ore immediatamente successive al transito della tempesta nel Bellunese».

A proposito della situazione in cui versa il Bellunese, un nuovo punto di vista in ottica futura è stato espresso da Gianni Marigo del centro Arpav di Arabba. «La mancanza di boschi aumenterà da qui a breve il rischio valanghe, con l’arrivo del periodo di disgelo bisognerà prestare particolare attenzione a ciò che potrà accadere sul nostro territorio. Servirà progettare nuove opere di difesa rivedendo i progetti in corso d’opera». Nel convegno è poi intervenuto il sindaco di Rocca Andrea De Bernardin, a lungo applaudito dalla sala del teatro Comunale gremita in ogni ordine di posto. –

Gianluca De Rosa

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