Gastroenterologia: Andrian entra in servizio nella squadra di Buda

L.m.

feltre

Per la Gastroenterologia diretta da Andrea Buda non mancano le disponibilità ad assumere incarichi professionali. Così a far parte della squadra è entrata ora Giovanna Andrian che all’attivo ha l’esperienza al Ca’ Foncello nell’équipe del primario Benvenuti. Alla professionista è stato conferito l’incarico di medico specialista ambulatoriale interno a tempo indeterminato per 24 ore settimanali.

L’azienda sanitaria guidata dal dg Maria Grazia Carraro aveva pubblicato un avviso pubblico per turni specialistici vacanti per il quarto e ultimo trimestre del 2021, con l’approvazione della Crite. Era necessario un gastroenterologo di rinforzo per 38 ore alla settimana. Giovanna Andrian farà attività ambulatoriale per 24 ore.

Fra i pensionamenti dell’anno in corso c’è stato anche quello di Federico Innocente, primario di Anestesia e rianimazione che ha cessato servizio dal primo di questo mese. In realtà, nel 2020, lo stesso direttore già in età pensionabile, aveva chiesto alla dirigenza Ulss Dolomiti di poter essere trattenuto in servizio oltre il limite, appunto fino alla maturazione del quarantesimo anno di servizio effettivo. La possibilità di permanere è contemplata dalla legge che consente, su istanza dell’interessato, la prosecuzione del rapporto di lavoro fino al maturare del 40esimo anno di servizio effettivo, con il limite massimo di permanenza al compimento dei 70 anni di età.

Il pensionamento di Innocente, quindi, sarebbe dovuto avvenire nel gennaio 2024. Ma ha scelto in ritiro in quiescenza. Era stato nominato primario al Santa Maria del Prato il primo settembre 2017, e ha portato a Feltre la sua lunga esperienza di anestesista a Padova e i suoi contributi nelle varie aree di applicazione clinica e chirurgica ad alta specializzazione. Il posto di direttore, dunque, resta vacante in attesa di concorso. Ma nel frattempo la dirigenza ha indicato in Valentina Sitta la facente funzioni di primario. —



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi