Galleria Caffi, i negozi cambiano di continuo

BELLUNO. Un caffè in galleria Caffi? C’è rimasto solo il bar 28, mentre il New Caffi è chiuso da qualche giorno per un altro cambio di gestione. Tiziana Majo resiste, mentre il vicino di bancone Nino...

BELLUNO. Un caffè in galleria Caffi? C’è rimasto solo il bar 28, mentre il New Caffi è chiuso da qualche giorno per un altro cambio di gestione. Tiziana Majo resiste, mentre il vicino di bancone Nino Barresi ha deciso di chiudere e, al suo posto, dovrebbero arrivare due ragazzi pontalpini: l’ultimo gestore aveva ereditato il bancone da Denis Basichetto, che si è spostato al Ca’ Dolomiti, in zona industriale e commerciale, dove si occupa anche di giochi e videolotterie. Questo si sussurra, tra i gestori delle altre attività di una delle gallerie più vivaci del centro. Dove il ricambio è continuo e porta sempre discrete novità: hanno chiuso anche Mein house, che vendeva articoli per la casa e New noise, che invece trattava calzature e abbigliamento da skateboard. Due negozi, che non si sono mai mossi da lì e se la cavano più o meno tranquillamente sono la pizzeria al taglio e da asporto Quadrifoglio di Maria Acampora e l’Ottica Moderna di Antonio Pais Marden , mentre tutto intorno la situazione cambia giorno dopo giorno e spesso non si sa se quel tale negozio ci sarà ancora o si è improvvisamente trasferito.

Gli spazi vuoti sono tre: oltre ai due esercizi appena chiusi, c’è quel locale accanto all’agenzia di viaggi G One: «Dipende molto dall’affitto che bisogna pagare», osservano le ragazze romene, che stanno dietro al banco di Camì Service, «ci sono degli spazi che hanno un costo accessibile - per esempio noi riusciamo a starci dentro - ma per alcuni può essere molto dura e, alla lunga, sono costretti ad abbassare la saracinesca. Non dimentichiamo che ogni locale è dotato di tre piani per una metratura tutt’altro che irrisoria, anche se i locali possono sembrare piccoli, una volta visti solo dall’esterno».

Il caso del bar New Caffi è obiettivamente curioso. Il passaggio tra via Segato e via Caffì è continuo e la vicinanza da una parte del palazzo di Giustizia con giudici, avvocati e magistrati e l’istituto tecnico industriale Girolamo Segato con quella folla di studenti dovrebbe aiutare. Vero che ci sono altri bar nei dintorni, per esempio il Dolce Vita, ma ci dovrebbe essere lavoro per tutti, tra colazione e merenda. Molto spesso l’orario di chiusura è in prima serata: «Evidentemente non è così. I fatti ci dicono che quel bar ha avuto un paio di gestioni negli ultimi anni, anche se entrambi lavoravamo al meglio delle proprie possibilità e ci auguriamo che i prossimi abbiano migliore fortuna. Aspettiamo di conoscerli: per il momento, non si sa ancora di chi si tratti, ma ormai la riapertura dovrebbe essere una questione di giorni». (g.s.)

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