Fusione pronta in Comune Uniti gli uffici a Longarone

Il commissario De Rogatis ha quasi concluso il lavoro in vista del dopo 25 maggio «L’obiettivo era di portare al regolare svolgimento del voto e ci siamo riusciti»

LONGARONE. Carlo De Rogatis sta per concludere il suo mandato come commissario del nuovo comune di Longarone nato dalla fusione con Castellavazzo.

Sono stati tre mesi intensi dedicati in particolare alla riorganizzazione degli uffici e dei regolamenti, senza però fare alcuna scelta di tipo politico o economico, cosa che spetterà alla prossima amministrazione che sarà guidata da Celeste Levis o Roberto Padrin.

«Ritengo di aver fatto tutto quello che c'era da fare» afferma De Rogatis «la macchina amministrativa è ora in perfette condizioni per coloro che arriveranno dopo il 25 maggio. Per quanto riguarda gli uffici sono stati unificati anagrafe, stato civile, ufficio tecnico e tesoreria. È stato creato ex novo un ufficio tributi, situato al piano terra dove c'era la sede della Fondazione Vajont, in quanto questo settore era prima gestito dall'Unione Montana e ora, grazie ai nuovi dipendenti, può funzionare in modo autonomo. Sono state sistemate tutte le pendenze come stipendi, pratiche da sbrigare o debiti contratti dal comune, anzi è stata l'occasione per chiuderne alcune che duravano da anni. Il personale che era prima a Castellavazzo è stato accentrato quasi tutto a Longarone».

Non sono state però prese decisioni vincolanti: «il decreto di costituzione del nuovo ente ha fissato solo nome e sede mentre tutto il resto è a carico dei nuovi amministratori, a partire dallo stemma che non è stato ancora ufficialmente adottato. Stesso discorso per la toponomastica (le vie con i doppioni ora hanno la denominazione provvisoria di “località Castellavazzo”), le tariffe (rimaste uguali a prima e differenziate ancora tra i residenti dei due ex comuni), la Fondazione Vajont (la Regione ha accettato la deroga del bilancio di cui si occuperanno nuovo cda e nuovo sindaco), statuto e regolamento del consiglio comunale.»

Quanto alla municipalità di Castellavazzo, che ha fatto discutere in campagna elettorale, De Rogatis preferisce non esprimersi ma secondo lui «gli uffici comunali di Castellavazzo sono certamente un peso per via dei costi di gestione, è giusto che quella struttura sia utilizzata in modo diverso.»

In conclusione il bilancio è positivo: «è stato un duro lavoro e all'inizio ero preoccupato per questa sfida vista la mancanza di esempi precedenti e la situazione che ho trovato. In ogni caso il mio obiettivo era unificare e portare ad un regolare svolgimento del voto e mi pare che sia stato centrato. Leggo spesso che c'è il timore del commissariamento di un Comune ma secondo me questo approccio è sbagliato perché può essere anche l'occasione per sbloccare alcune questioni irrisolte.» (e.d.c.)

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