Furti in casa nel Bellunese, presa la banda dell’Audi nera

In carcere zio e nipote, ai domiciliari un secondo nipote. Entrati in azione tre volte tra Belluno e Limana, spaccata nel parcheggio del lago di Santa Croce

Diciotto furti consumati e altri sette tentati nelle province di Pordenone, Udine e Belluno fra il 14 novembre 2021 e il 10 aprile scorso, hanno portato lunedì all’alba a tre arresti e a una quarta misure cautelare. A eseguire l’ordinanza del gip Giorgio Cozzarini, richiesta dal pm Marco Faion, i carabinieri della stazione di Maniago.

A Belluno la banda aveva tentato il furto in via Sotcal l’11 novembre e il 10 dicembre a Limana in via Ragazzi del ’99; nella stessa data avevano rubato gioielli per 2.500 euro in via Giovanni Moro a Belluno e il 10 aprile scorso a Farra d’Alpago hanno sottratto soldi e documenti da una mini al lago di Santa Croce.

In cella sono finiti Kevin Karis, 24 anni, di Cavasso Nuovo, al quale sono stati attribuiti 24 colpi e suo zio Alessio Caris, 52 anni, di Travesio (indagato per 15 episodi). L’altro nipote Massimo Carris, 31 anni, di Cavasso Nuovo (chiamato a rispondere per 7 episodi) è ai domiciliari con braccialetto elettronico. Schiarlin Dori, 24 anni, moglie di Kevin, in dolce attesa, ha l’obbligo di dimora a Cavasso Nuovo per 4 furti e a un tentativo. Manola Caris, 30 anni, di Travesio, è indagata a piede libero per ricettazione, con Kevin Karis e il padre Alessio.

Il 2 dicembre i carabinieri hanno scovato un nascondiglio. Svariati monili in oro, provento di furto, avvolti in fogli di giornale e carta assorbente erano sotterrati sotto a un albero nei pressi della strada vicinale delle Braide, in località Orgnese a Cavasso Nuovo.

Da un’Audi A3 nera, notata da un passante entrare contromano nella sua via, prima di un tentato furto in via della Repubblica a Maniago la sera del 14 novembre 2021, i carabinieri della locale stazione sono riusciti a individuare gli autori dei colpi che avevano destato un forte allarme sociale. Si intrufolavano in casa forzando porte e finestre e arraffavano monili e contanti oppure rubavano dalle auto in sosta.

Seguendo le loro tracce i militari dell’Arma hanno scoperto anche gli altri raid. Giovedì e venerdì gli interrogatori di garanzia.

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