Fulmine in Marmolada, muore un alpinista veneto di 42 anni

TRENTO. È un veneto di 42 anni la vittima del tragico incidente in montagna avvenuto questa mattina in Marmolada. Si tratta di un socio del Cai di Oderzo, in provincia di Treviso, che assieme alla comitiva del sodalizio stava affrontando un tratto attrezzato lungo la via che conduce in vetta a Punta Penia, a 3.343 metri di altitudine quando è stato colpito da un fulmine.
L'allarme è stato lanciato questa mattina, pochi minuti prima delle 10.30, da una dei 12 componenti della comitiva che stava salendo verso la cima della Marmolada e si trovava a 3.200 metri di quota. Quando è scoppiato il temporale gli escursionisti hanno iniziato a scendere velocemente, ma sono stati investiti dalla scarica, nel centinaio di metri di ferrata che conduce alla vetta.
La vittima, M.Q., 42 anni, di Oderzo, è stata centrata da un fulmine. Della comitiva faceva parte anche un'infermiera che ha tentato di rianimare la vittima per quarantacinque minuti, ma senza successo. Ferite in modo serio anche altre due persone, una donna di 38 anni - centrata all'inguine - e un uomo di 51 anni, colpito alla spalla. La comitivia formata da 12 persone stava affrontando il tratto attrezzato con un cordino metallico in zona "Le Roccette" quando si è verificato l'incidente. I soccorsi sono stati resi difficili a causa delle condizioni meteo che hanno impedito all'elicottero di avvicinarsi.
Il 118 ha subito inviato gli elicotteri di Trento e del Suem di Pieve di Cadore, bloccati purtroppo da un muro di nubi, con la sola possibilità di trasportare in quota alcune squadre del Soccorso alpino di Alta Val di Fassa, Val Pettorina e Alleghe, compreso il personale medico, che poi hanno proseguito a piedi per un'ora e un quarto circa. Grazie all'apertura dell'impianto di risalita, altri soccorritori sono successivamente potuti arrivare fino a Pian dei Fiacconi e da lì hanno raggiunto gli escursionisti, per riportarli a valle, visto il perdurare del maltempo e l'impossibilità di decollo delle eliambulanze, atterrate in attesa di un miglioramento a Passo Fedaia (e più tardi rientrata quella bellunese).
Imbarellato il ferito più grave, i soccorritori, una ventina in tutto, hanno calato la comitiva per 800 metri. A Pian dei Fiacconi, l'eliambulanza di Trento ha imbarcato e quindi trasportato in ospedale l'uomo e la donna in condizioni più serie, gli altri due infortunati, a una mano e alla testa, sono stati affidati all'ambulanza diretta a Cavalese. La salma dell'escursionista folgorato sarà recuperata non appena il maltempo, che ha solo lasciato la tregua per ultimare il trasporto urgente a valle delle persone ferite, conclusosi verso le 16.30, permetterà l'avvicinamento in sicurezza.
I due feriti più gravi sono stati portati in elicottero al Santa Chiara, ma non versano in pericolo di vita. Un terzo ferito meno grave, una donna, è stato invece trasportato all'ospedale di Cavalese.
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