Fuggì ai Caraibi: in carcere per omicidio

Mauro Semeghini è stato condannato a 20 anni a Santo Domingo per l’uccisione a martellate del coinquilino

FELTRE. È seriamente ammalato e incarcerato a Santo Domingo con una condanna pesantissima: vent’anni di reclusione per l’omicidio a martellate del suo compagno di appartamento. E per Mauro Ambrogio Semeghini, 62 anni, l’ex gestore del bar Vaporetto in centro a Feltre protagonista nel novembre 1998 di una clamorosa “stangata” con fuga ai Caraibi, si sono mobilitati gli italiani residenti nella Repubblica Dominicana e le autorità diplomatiche del Belpaese.

Dopo un’interrogazione parlamentare rivolta ancora nel 2010 all’allora ministro Frattini per chiedere interventi in favore dell’ex esercente feltrino, che nella prigione dominicana di Najayo aveva dato vita anche ad uno sciopero della fame per chiedere migliori cure mediche, nei mesi scorsi il suo caso è stato rilanciato dal Maie (Movimento associativo italiani all’rstero) e dal quotidiano online www.italiachiamaitalia.it. L’ambasciata italiana a Santo Domingo, da parte sua, ha assicurato di aver seguito e di seguire con continua attenzione il caso di Semeghini.

Una vicenda umana drammatica, quella dell’ex esercente di origine mantovana. Alla fine degli anni Novanta era tra le persone più in vista a Feltre: gestore di un locale centralissimo, era impegnato nella promozione turistica e commerciale della città con Feltre Insieme e nell’organizzazione delle manifestazioni in centro, come le serate estive o il festival Lego; si era anche impegnato sul piano amministrativo, partecipando all’attività di una lista per le comunali.

Poi, alla fine del 1998, la clamorosa fuga a Santo Domingo dopo aver “bidonato” molti colleghi commercianti con acquisti fatti con assegni cabriolet e aver svuotato i conti correnti. Una “stangata” finita male: a sua volta vittima di un raggiro a Santo Domingo, raccontò lui stesso nel 2000, si era trovato in condizioni di indigenza. Fino ad un epilogo ancora più drammatico.

«Ambrogio Semeghini è stato arrestato in flagranza di reato in data 19.12.2009», ha riferito infatti il capo dei servizi consolari dell’ambasciata italiana a Santo Domingo, Olindo D’Agostino, al direttore del portale Italia chiama Italia, Ricky Filosa, «con l’accusa di aver ucciso a martellate un cittadino americano con il quale condivideva l’alloggio e successivamente condannato in via definitiva a 20 anni di reclusione. Prima dell’omicidio, il Semeghini era già noto a questa Ambasciata per aver ricevuto sussidi e prestiti con promessa di restituzione (mai restituiti), oltre che per comportamenti aggressivi nei confronti del personale di questa sede. Lo stesso era stato arrestato dalla polizia dominicana per aver emesso assegni a vuoto e per possesso di documenti falsi».

L’ambasciata italiana nella capitale della Repubblica Dominicana, ha sottolineato il funzionario, ha dato assistenza costante all’ex esercente feltrino, con numerose visite, contatti con le autorità dominicane per i seri problemi di salute di Semeghini e dandogli nel corso del tempo sussidi economici per 5 mila dollari.

Stefano De Barba

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