Foto pedo-porno nel pc: a giudizio

Pedavena, insegnante in pensione ancora nei guai per materiale vietato
Per le foto pedo-porno trovate nel pc un ex insegnante sarà processato
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PEDAVENA.
Un insegnante di Pedavena in pensione è stato rinviato a giudizio con l'accusa di detenzione di materiale pedo-pornografico. L'uomo, G.F., già coinvolto nel 2002 in una vicenda simile, deve ora rispondere per altro materiale a sfondo pedo-pornografico, trovato nel suo computer.  La vicenda è approdata davanti al giudice Giorgio Cozzarini. Un'udienza rapida al termine della quale il gup ha accolto la richiesta del pubblico ministero Simone Marcon fissando nel 19 aprile la data della prima udienza del processo all'insegnante.  G.F. finì nelle maglie dei controlli della polizia postale nel maggio 2005, nell'ambito di un'inchiesta contro la pedofilia ed il commercio di immagini a sfondo pedo-pornografico, promossa dalla procura della Repubblica di Siracusa. Quella volta nei guai finirono 186 insospettabili di 16 diverse regioni italiane.  L'abitazione dell'insegnante fu perquisita all'alba e gli fu sequestrato il computer. La procura di Siracusa contestò ai vari indagati la detenzione di materiale pedopornografico in relazione a fatti commessi all'estero: gli inquirenti sostenevano l'esistenza di un sito web segreto dal quale venivano scaricati film con abusi sessuali su bambine di 4 anni. Un sito che non era presente nei motori di ricerca web e al quale si poteva avere accesso soltanto con una password: quanto ai filmati, erano con bambine di età compresa tra i 4 e gli 8 anni vittime di abusi sessuali e sevizie. L'inchiesta, denominata «Video privè», coordinata dal procuratore aggiunto di Siracusa, Giuseppe Toscano, e dai sostituti Antonio Nicastro e Manuela Cavallo, prese avvio dalle denunce presentate dall'associazione Telefono Arcobaleno presieduta da Giovanni Arena. Almeno undici i mesi di lavoro per gli agenti del Nucleo investigativo telematico che fecero emergere un numero di internauti definiti «insospettabili» (anche sindaci e parroci). Il caso di G.F. è approdato inizialmente in tribunale a Siracusa, ma il giudice ha accolto l'eccezione del difensore sull incompetenza territoriale. Per questo il processo s'è spostato a Belluno.

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