Forte Leone, 800mila euro per il recupero

Verso il museo diffuso della Grande guerra. Gli interventi per il recupero storico e architettonico di Forte Leone e delle caserme di Col de Gnela finanziati dal penultimo Brancher consentiranno la realizzazione delle prime fasi dell'ambìto progetto di “museo diffuso” che il Comune di Arsiè sta rincorrendo da tanto tempo. Il progetto preliminare per il doppio cantiere era stato approvato dal consiglio comunale dell'11 luglio 2012 e ha ottenuto il finanziamento dall'ex Odi il 26 luglio dell'anno dopo per un importo di 620 mila euro, cui l'amministrazione aggiungerà 180 mila euro di cofinanziamento, per arrivare a una spesa complessiva di 800 mila euro.
Si tratta di uno dei 33 progetti bellunesi presentati dal 2010 al 2012 all'Organismo di indirizzo per l'erogazione dei fondi delle province autonome di Trento e Bolzano, rientrati da poco nelle disponibilità della tesoreria di Trento. Il progettista assegnatario dell'incarico è l'architetto Roberto Ben, operativo a Feltre. A lui l'incarico di stendere il progetto definitivo ed esecutivo, di dirigere e coordinare la sicurezza progettuale ed esecutiva e di tenere la contabilità. Forte Leone è una struttura risalente al 1911 per avere copertura di tiro su tutto il territorio circostante per un raggio di 12 chilometri. Il primo intervento prevede la realizzazione di una nuova copertura al posto di quella esistente, con la funzione di proteggere la porzione della “casamatta” che si affaccia su piazza d’Armi dalle precipitazioni meteorologiche, là dove la parete fuori-piombo si stacca dalla struttura di copertura. Il nuovo manufatto si estenderà per 588 metri quadrati (7,70x76,40), con un aggetto (sporgenza) di circa 1,80 metri e una falda unica avente pendenza del 3 per cento verso la copertura del forte.
La caserma di Col de Gnela invece, che si trova sulla strada per Cima Campo a destra dopo il bivio della strada intercomunale per Castello Tesino, sarà recuperata con un intervento di restauro della porzione originaria, completandolo con la chiusura dell’involucro edilizio mediante la realizzazione di un primo livello e di una copertura monofalda. La speranza è che i lavori siano appaltati entro l'estate e che siano terminati entro la fine delle celebrazioni di commemorazione del centenario della Prima guerra mondiale.
Le potenzialità dell’area sono riferite all’intero periodo dell’anno per la fruibilità sia estiva sia invernale, con escursioni a piedi, con gli sci, con le racchette da neve e con la mountain-bike, come di fatto già parzialmente avviene già ora, ma in un’ottica volta al rilancio dello sviluppo turistico. Il lascito dell'ex sindaco Faoro potrebbe diventare il fiore all'occhiello dell'amministrazione Strappazzon. (f.v.)
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