Firme per riscrivere lo statuto del lavoro

Da domani la Cgil nelle piazze con la “Carta dei diritti” una proposta di legge pensata per tutelare tutte le categorie
Di Francesco Saltini
PD 01 GIUGNO 2006 G.M. SCIOPERO CGIL DAVANTI UPIM PIAZZA GARIBALDI (CARRAI) SCIOPERO CGIL DAVANTI UPIM PIAZZA GARIBALDI (CARRAI)
PD 01 GIUGNO 2006 G.M. SCIOPERO CGIL DAVANTI UPIM PIAZZA GARIBALDI (CARRAI) SCIOPERO CGIL DAVANTI UPIM PIAZZA GARIBALDI (CARRAI)

BELLUNO. Un lungo percorso per riscrivere il diritto del lavoro, «in nome di un principio di uguaglianza che travalichi le diverse forme e tipologie nelle quali esso si è diversificato e frammentato negli anni».

La Cgil cala sul tavolo la “Carta dei diritti universali del lavoro”, la proposta di legge di iniziativa popolare chiamata a ripristinare le tutele dei lavoratori, «in questi anni attaccate e indebolite da un pervicace processo di destrutturazione». Si badi bene, «le tutele di tutti», spiegano il segretario provinciale Ludovico Bellini, il segretario organizzativo Giuseppe Colferai e Paola Tegner della Fillea, «non solo dei subordinati pubblici e privati, perché noi parliamo a tutta la galassia dei lavoratori parasubordinati, veri o finti autonomi, a professionisti e atipici, flessibili, precari, discontinui».

Il progetto di legge, dopo essere stato presentato e valutato da oltre un milione e quattrocentomila lavoratori in tutta Italia, arriva domani nelle piazze e nei comuni per la raccolta delle firme necessarie alla sua presentazione in Parlamento. La sfida lanciata dalla Cgil è chiara: «Raccogliere almeno due milioni di firme per far capire a chi ci governa il malcontento che serpeggia tra i lavoratori».

«Il nostro obiettivo», proseguono i tre della Cgil, «è presto detto: prendere la vecchia legge 300, datata 20 maggio 1970, e riscriverla, seguendo i cambiamenti intervenuti nel mondo del lavoro ed estendendola a ogni tipologia di contratto. Abbiamo il dovere di riappropiarci di ciò che il Jobs act ci ha privato».

Con questo motto, da metà gennaio a metà marzo in provincia si sono tenute 126 assemblee (2.712 in Veneto), alle quali hanno partecipato 6.011 lavoratori (77.673 in Veneto). Alla fine hanno votato i soli iscritti alla Cgil (2.279): 2.233 i favorevoli (97,98%) a questa nuova carta, 5 i contrari, 41 gli astenuti.

Il nuovo statuto dei lavoratori è diviso in tre parti: principi universali; norme di legge che danno efficacia generale alla contrattazione e codificano democrazie e rappresentanza per tutti; riscrittura dei contratti di lavoro: «Il primo», spiegano Bellini e Colferai, «include una serie di diritti dei lavoratori, da un lavoro decente e dignitoso a condizioni chiare e trasparenti; da un compenso equo alla libertà di espressione; dal riposo alla sicurezza. La seconda dà effettività a tali diritti. Infine, con la riscrittura dei contratti di lavoro si vuole includere i soggetti che oggi ne sono esclusi: precari, lavoratori degli appalti, interinali e via dicendo».

I rappresentanti della Cgil tengono a precisare che non si tratta di un’iniziativa contro Cisl e Uil: «Tutt’altro, visto che contiene anche le parti che abbiamo già affrontato assieme». «Comunque sia», concludono, «il nostro obiettivo provinciale è raccogliere almeno 2.500 firme. Tutti i funzionari, con l’appoggio di decine di iscritti, si riverseranno nelle piazze, nei mercati e nelle fabbriche, ma porteremo la nostra petizione anche in ogni municipio. Siamo convinti dell’importanza di ciò che stiamo facendo. Riappropriarci dello statuto dei lavoratori, violentato dal Jbs Act, è un passo decisivo per il nostro futuro».

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