Firme per riscrivere lo statuto del lavoro

BELLUNO. Un lungo percorso per riscrivere il diritto del lavoro, «in nome di un principio di uguaglianza che travalichi le diverse forme e tipologie nelle quali esso si è diversificato e frammentato negli anni».
La Cgil cala sul tavolo la “Carta dei diritti universali del lavoro”, la proposta di legge di iniziativa popolare chiamata a ripristinare le tutele dei lavoratori, «in questi anni attaccate e indebolite da un pervicace processo di destrutturazione». Si badi bene, «le tutele di tutti», spiegano il segretario provinciale Ludovico Bellini, il segretario organizzativo Giuseppe Colferai e Paola Tegner della Fillea, «non solo dei subordinati pubblici e privati, perché noi parliamo a tutta la galassia dei lavoratori parasubordinati, veri o finti autonomi, a professionisti e atipici, flessibili, precari, discontinui».
Il progetto di legge, dopo essere stato presentato e valutato da oltre un milione e quattrocentomila lavoratori in tutta Italia, arriva domani nelle piazze e nei comuni per la raccolta delle firme necessarie alla sua presentazione in Parlamento. La sfida lanciata dalla Cgil è chiara: «Raccogliere almeno due milioni di firme per far capire a chi ci governa il malcontento che serpeggia tra i lavoratori».
«Il nostro obiettivo», proseguono i tre della Cgil, «è presto detto: prendere la vecchia legge 300, datata 20 maggio 1970, e riscriverla, seguendo i cambiamenti intervenuti nel mondo del lavoro ed estendendola a ogni tipologia di contratto. Abbiamo il dovere di riappropiarci di ciò che il Jobs act ci ha privato».
Con questo motto, da metà gennaio a metà marzo in provincia si sono tenute 126 assemblee (2.712 in Veneto), alle quali hanno partecipato 6.011 lavoratori (77.673 in Veneto). Alla fine hanno votato i soli iscritti alla Cgil (2.279): 2.233 i favorevoli (97,98%) a questa nuova carta, 5 i contrari, 41 gli astenuti.
Il nuovo statuto dei lavoratori è diviso in tre parti: principi universali; norme di legge che danno efficacia generale alla contrattazione e codificano democrazie e rappresentanza per tutti; riscrittura dei contratti di lavoro: «Il primo», spiegano Bellini e Colferai, «include una serie di diritti dei lavoratori, da un lavoro decente e dignitoso a condizioni chiare e trasparenti; da un compenso equo alla libertà di espressione; dal riposo alla sicurezza. La seconda dà effettività a tali diritti. Infine, con la riscrittura dei contratti di lavoro si vuole includere i soggetti che oggi ne sono esclusi: precari, lavoratori degli appalti, interinali e via dicendo».
I rappresentanti della Cgil tengono a precisare che non si tratta di un’iniziativa contro Cisl e Uil: «Tutt’altro, visto che contiene anche le parti che abbiamo già affrontato assieme». «Comunque sia», concludono, «il nostro obiettivo provinciale è raccogliere almeno 2.500 firme. Tutti i funzionari, con l’appoggio di decine di iscritti, si riverseranno nelle piazze, nei mercati e nelle fabbriche, ma porteremo la nostra petizione anche in ogni municipio. Siamo convinti dell’importanza di ciò che stiamo facendo. Riappropriarci dello statuto dei lavoratori, violentato dal Jbs Act, è un passo decisivo per il nostro futuro».
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