Firmato il patto di amicizia con San Pietro in Casale

LONGARONE. Gino Ferranti veniva da San Pietro in Casale. Era un uomo alto e magro, partigiano nelle nostre montagne al fianco di Guglielmo Celso. Fu proprio lui a chiedere a Ferranti di non tornare in Emilia, di fermarsi a Longarone dove Celso era sindaco, per fare il concorso da vigile urbano. Ferranti accetta, e così diventa prima una figura cardine della Longarone del dopoguerra, e poi, insieme alla sua famiglia, una delle 1910 vittime del Disastro. Per questo ieri è arrivata una delegazione dal Comune di San Pietro, per stringere un patto d’amicizia con Longarone. Il patto è stato firmato dal sindaco Padrin e dell’assessore allo sport di San Pietro Claudio Pezzoli. Alla giornata erano presenti anche 116 ragazzi delle classi terze della scuola media Bagnoli, per conoscere il Vajont. (mi.gi.)
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