Filippini se ne va: al “Toulà” in arrivo una nuova gestione

CORTINA. Lo storico ristorante “Toulà” cambierà gestione. «Eh, i me cassa in pension, a godarme i 4 schei messi via...». Così avrebbe detto il patron Arturo Filippini, chiacchierando con gli amici,...

CORTINA. Lo storico ristorante “Toulà” cambierà gestione.

«Eh, i me cassa in pension, a godarme i 4 schei messi via...».

Così avrebbe detto il patron Arturo Filippini, chiacchierando con gli amici, qualche giorno fa. Quella che si sta compiendo in queste settimane (i bene informati dicono che il tutto verrà ufficializzato a breve) è una rivoluzione, per la storia della ristorazione ampezzana e per quella dell’intera cucina veneta. Arturo, il “signor Toulà”, passa la mano del ristorante cortinese e mantiene il suo da "Alfredo" nel notissimo tempio di via Collalto, a Treviso.

Sempre i rumors dicono che scomparirà il riferimento al “Toulà”, perché la catena è appetita.

Anzi, è destinata a passare di mano, perché una grande società (si dice romana) avrebbe già opzionato il marchio, per rilevarlo e riservare ad Arturo un ruolo da supervisore, ma anche di testimonial storico del brand.

E l’obiettivo dei nuovi proprietari sarebbe quello di rilanciare il marchio nell’era 2.0 con nuove aperture, in Italia e all’estero, recuperando in pieno lo spirito degli anni d’oro.

A Cortina il “Toulà” è una istituzione. Nel 1964 nasce l’idea di trasformare un vecchio fienile ampezzano (è questo il significato della parola Toulà) in un caldo ed accogliente ristorante. Il fascino di un ambiente che sa di fiaba nordica in una splendida vallata. Un’ampia terrazza in tavole di legno quasi grezzo, con un parapetto pieno di fiori, consente di godere, sia d'estate e sia d'inverno, dello spettacolo della conca ampezzana e del piacevole benessere di un caldo sole. Sono molti gli imprenditori e i vip che hanno pranzato e cenato al Toulà in questi anni. Durante gli inverni in cui sul lago ghiacciato di Misurina o a Fiames si disputavano i tornei di polo, il catering era gestito appunto dal Toulà.

Un locale famoso per i piatti legati ai prodotti del territorio, come l’immancabile radicchio di Treviso che proponeva in numerose pietanze. Un segno dei tempi, ma anche di uno straordinario ciclo che ha dominato la ribalta internazionale e che ora apre a nuove strade. Era il 1962 quando Arturo, giovanissimo, nativo di Zavattarello (Pavia), approdava in via Collalto a Treviso per seguire il maestro Alfredo Beltrame, dopo che il padre lo aveva instradato facendolo lavorare in un ristorante di Pavia e dopo un primo trasferimento in Veneto, a villa Condulmer di Zerman, con il fratello Piero scomparso giusto un anno fa. E con il maestro Beltrame, Arturo avrebbe scritto una storia straordinaria: ambasciatore della cucina veneta, ma anche di uno stile che recuperava le tradizioni, anche povere, e le proiettava sui palcoscenici vip di mezzo mondo.

Dopo 55 anni, Arturo ha deciso di fare fa un passo indietro. Adesso saranno i tre figli, a creare il nuovo “Alfredo”, sotto i portici di via Collalto, a Treviso. E a Cortina arriverà una nuova gestione, destinata a portare il brand del “Toulà” in giro per il mondo.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi