Fiera di luglio cancellata La rivolta degli ambulanti

Goia Fenapi: «Ci dicono per ragioni sanitarie: ma questa storia non sta in piedi» Il sindaco Ghedina: «Distanziamento impossibile in avvio di stagione turistica»
Gianluca De Rosa

CORTINA

Gli ambulanti protestano per la cancellazione della fiera di Cortina. Goia Fenapi sul piede di guerra e, con essa, centinaia di esercenti di Veneto e Friuli che, nella fiera tradizionalmente ospitata nella prima domenica di luglio nella conca ampezzana, vedevano una importante occasione di ripresa economica. Invece non sarà così: il Comune di Cortina, stando a quanto fanno sapere i vertici regionali del gruppo organizzato imprese autonome nato nel 2010 con l’obiettivo di tutelare gli interessi degli ambulanti di tutta Italia, ha cancellato la fiera ufficialmente per i soliti motivi di “emergenza sanitaria”.

«non sta in piedi»

«A nostro avviso la storia dell’emergenza sanitaria non regge», dice il presidente di Goia Fenapi di Veneto e Friuli, Gilberto Marcolin, «tra zona bianca e vaccini la situazione è in costante miglioramento. Se poi aggiungiamo che la fiera era programmata nella prima domenica di luglio, avevamo davanti ancora tanto tempo utile per fare valutazioni di ogni tipo in ambito sanitario. Qualcuno invece si è voluto lavare le mani, cancellando con un colpo di spugna quella che dagli ambulanti è considerata la fiera più importante della provincia di Belluno, oltre che una delle più importanti di tutto il Veneto». Gilberto Marcolin incalza, chiamando in causa l’amministrazione comunale di Cortina. «La risposta contenente la notizia della cancellazione della fiera ci è arrivata dall’ufficio adibito alle attività produttive (Suap, ndr) quando invece solitamente comunicazioni di questo tipo dovrebbero essere firmate in prima persona dal sindaco o da un assessore. Ci dispiace che questo, in un Comune importante come Cortina, non sia avvenuto. Si è trattato di un segnale di menefreghismo nei confronti di una categoria commerciale importante e numerosa, alle prese con una lenta e difficile ripresa dopo il lungo periodo caratterizzato dalla pandemia» .

«DECISIONE MEDITATA»

«Ci dispiace aver dovuto rinunciare ad una componente importante della nostra storica sagra d’Ampezzo», replica il sindaco di Cortina, Gianpietro Ghedina, «ma, dopo una serie di valutazioni, abbiamo ritenuto opportuno sacrificare per quest’anno la parte commerciale della sagra non avendo la possibilità di garantire, tanto agli esercenti quanto agli avventori, il giusto distanziamento richiesto dai protocolli sanitari. La fiera interessa centinaia di ambulanti, dislocati nel centro cittadino a partire da corso Italia. Questo avviene la prima domenica di luglio, agli inizi della stagione estiva. Intraprendere iniziative utili al rispetto delle normative sarebbe stato molto complicato, per questo motivo abbiamo desistito. A conferma della nostra buona fede, inizialmente avevamo pensato di spostare la fiera nella zona dell’aeroporto, dove peraltro si svolgeva tanti anni fa, ma questo ne avrebbe snaturato il suo essere» .

A proposito della sagra, detto della cancellazione della fiera, il sindaco ha chiarito che le iniziative di carattere sportivo «saranno invece a discrezione dei Sestieri. Decideranno loro cosa fare». —

Gianluca De Rosa

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