Fibromialgia, un progetto di ambulatorio

BELLUNO. «A Belluno è stato fatto molto per far conoscere la fibromialgia, e anche se molto c'è ancora da fare a livello nazionale affinché questa malattia venga riconosciuta, anche qui ci stiamo muovendo».
Lo assicura Carla Dalla Stella, che fa parte dell'Associazione italiana sindrome fibromialgica, nel ruolo di referente per i malati della provincia.
Proprio lei, che vive e lavora a Belluno, insieme a un medico reumatologo sta lavorando da anni per creare anche a Belluno un ambulatorio di riferimento per chi è affetto da questa patologia.
Ci si basa sul modello di Conegliano: «All'ospedale De Gironcoli da tre anni ce n'è uno», spiega la signora Dalla Stella. «Al suo interno ci sono un reumatologo, un fisioterapista e uno psicologo, tre professionisti che lavorano congiuntamente per offrire al malato un sollievo al dolore cronico. Quello non ci abbandona mai». La Dalla Stella e il dottor Cassisi (reumatologo con studio in Agordo) lavorano da qualche anno all'idea di portare anche a Belluno un ambulatorio di questo tipo.
Negli ultimi tempi il progetto si è un po' arenato, anche per le difficoltà a trovare dei professionisti che si mettessero a disposizione (e che conoscessero la malattia, in modo da garantire un approccio adeguato ai pazienti), ma ora si punta a rilanciarlo: «Vogliamo ripartire, le difficoltà ci sono, ma non ci vogliamo arrendere».
«Sarebbe ottimo avere una struttura di questo genere in ospedale, ma a Belluno non c'è nemmeno il reparto di reumatologia, penso sia complicato», ammette la Dalla Stella.
Si potrebbe percorrere la strada dell'ambulatorio privato, o appoggiarsi a strutture come le palestre: «L'attività fisica, moderata, porta dei miglioramenti al malato», spiega la referente bellunese dell'associazione. Così come le tecniche di rilassamento, che vengono proposte a Conegliano. Il tutto finalizzato a tenere a bada il dolore, una costante nella vita di chi soffre di fibromialgia. Carla Dalla Stella, però, tiene anche a sottolineare che ci si può convivere: «Tenersi impegnati aiuta a non sentirlo», spiega. «Questa malattia ha dei picchi, ma si può avere uno stile di vita abbastanza normale, lavorare, anche. Invito i malati a diventare un po' strateghi di loro stessi, a cercarsi delle strategie per non rimanere concentrati sempre sul dolore. E a sorridere di più: con un sorriso anche il dolore si addolcisce». L'associazione italiana di cui è referente la signora Dalla Stella ha anche prodotto un un piccolo manuale del paziente fibromialgico, che fornisce utili consigli e qualche “dritta”.
Alessia Forzin
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