Fiamme a Casa Vallorch in Cansiglio: il centro è inagibile
Il fuoco è partito dalla legnaia e ha raggiunto il tetto che è distrutto. A dare l’allarme sono stati due turisti, in zona per il bramito dei cervi

ALPAGO. L’odore di bruciato, penetrante, si avverte non appena ci si avvicina a Vallorch. Ai piedi del villaggio dei Cimbri e ai margini della foresta del Cansiglio sorge il rifugio escursionistico “Casa Vallorch”, che nella notte fra domenica e ieri è stato aggredito dalle fiamme. Il fuoco si è sviluppato nella legnaia attigua alla struttura, di proprietà di Veneto agricoltura e gestita da gennaio dell’anno scorso dall’associazione “Lupi gufi civette”, e in un attimo ha raggiunto il tetto. La struttura in legno si è incendiata e il sottotetto è andato distrutto. I danni sono ingenti, il rifugio è stato dichiarato inagibile e per poterlo riaprire serviranno molti lavori di sistemazione.
A dare l’allarme, domenica sera alle 21, è stata una coppia di escursionisti. In questo periodo dell’anno i cervi si corteggiano e il loro bramito, il verso caratteristico dell’animale, attira in Cansiglio molti appassionati di natura. Si cammina nei boschi, in silenzio, ci si apposta, e si ascolta. Un’esperienza affascinante.
La coppia aveva raggiunto Vallorch proprio per ascoltare il bramito dei cervi. Non appena ha visto il fumo ha cercato di chiamare i soccorsi. Al rifugio il cellulare non prende, quindi i turisti sono scesi all’agriturismo casera Le Rotte, che si trova lungo la strada che dalla Piana porta al villaggio cimbro di Vallorch, e hanno avvisato il gestore. È stato lui a chiamare i Vigili del fuoco.
Quello che sembrava l’incendio di una legnaia, però, in breve tempo ha assunto contorni più drammatici. Il comando di Belluno ha inviato in Cansiglio quattro automezzi con personale permanente e volontario (tredici unità), poi sono arrivati un mezzo del distaccamento volontario di Alpago con cinque uomini e in supporto sono intervenuti anche i Vigili del fuoco del comando provinciale di Treviso con quattro automezzi. Per prudenza è stata inviata anche l’autoambulanza dei Vigili del fuoco con un operatore del pronto soccorso di Belluno.
Al rifugio Vallorch in quel momento non c’era nessuno. La struttura è anche centro di educazione naturalistica e di didattica ambientale, e di recente è stata classificata come rifugio escursionistico. È attrezzata con una sala polifunzionale, aule, laboratori, camere e un ristorante. Domenica si erano svolte alcune attività ma alle 19 i gestori avevano chiuso. Non c’erano ospiti nelle stanze.
I pompieri ci hanno messo quattro ore per domare le fiamme, ma l’intervento è stato molto complesso e durante le operazioni uno di loro si è ferito ad un braccio, in maniera non grave. Circoscritto l’incendio, i Vigili del fuoco hanno dovuto tagliare le lamiere del tetto, che ieri mattina appariva squarciato in più punti, per far penetrare l’acqua all’interno dell’edificio ed evitare che le fiamme si propagassero nel resto della struttura. Lunghe anche le operazioni di bonifica: l’intervento si è concluso a notte inoltrata, con i pompieri che hanno fatto rientro in caserma verso le 4 del mattino.
Ieri mattina sono tornati a Vallorch per le indagini. Spetta a loro capire cosa abbia generato l’incendio che ha distrutto l’intera ala nord del tetto. L’edificio è stato dichiarato inagibile, anche se l’interno non è stato danneggiato dalle fiamme. Restano da verificare i danni causati dall’acqua, specie agli impianti. In base ai primi rilievi effettuati dai Vigili del fuoco, le fiamme sono scaturite dalla legnaia, situata sul retro del rifugio. Per quanto riguarda le cause, al momento non si esclude nessuna ipotesi. È stato però già escluso il cortocircuito, e domenica sera a Vallorch non sono caduti fulmini. L’incendio potrebbe essere doloso, oppure potrebbe essere scaturito per cause accidentali. Serviranno altre indagini per appurarlo.
Nel frattempo il rifugio è chiuso. Perché i gestori possano riaprirlo è necessario mettere in sicurezza il tetto e sistemare gli interni. Ieri mattina l’area è stata recintata per questioni di sicurezza. Mentre i Vigili del fuoco procedevano con i rilievi, una comitiva di bambini partecipava ad una delle iniziative di educazione ambientale che hanno reso il rifugio Vallorch punto di riferimento per la didattica in questo settore. Un’immagine che ha ridato speranza anche ai gestori, rimasti attoniti di fronte a quel tetto sventrato.
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