Ferrari Bravo: «La Ztl serale a Feltre sarebbe penalizzante»

Era praticamente tutto pronto dal punto di vista tecnico, ma le telecamere per il controllo delle targhe resteranno spente
Raffaele Scottini

Una Zona a traffico limitato sarebbe stata penalizzante per la vitalità del centro storico, che già soffre. «Non si può limitare il traffico dopo le 20, se si vuole tenere in piedi i locali, le attività, ma anche il teatro quando riaprirà al pubblico e quello che riguarda la vita culturale». Ne è convinto Nicolò Ferrari Bravo, titolare dell’Unisono, locale che unisce la ristorazione alla vocazione della promozione della musica all’interno di palazzo Guarnieri, in piazza Maggiore.

Era praticamente tutto pronto dal punto di vista tecnico, ma le telecamere per il controllo delle targhe resteranno spente. «Sarei anche favorevole alla Ztl, ma non come era stata pensata con la chiusura al transito per i veicoli non autorizzati alla sera e l’apertura per tutti durante il giorno», osserva il proprietario e direttore artistico dell’Unisono, commentando la decisione dell’amministrazione di lasciar cadere il piano.

«Il progetto rimane una cosa incompiuta, è stato fatto uno sforzo ed è un peccato. Andava rivisto e corretto, senza chiudere durante la notte, mentre una limitazione durante il giorno servirebbe, perché bisogna comunque spingere le persone a muoversi in modo alternativo rispetto alla macchina», prosegue nel suo ragionamento Nicolò Ferrari Bravo.

«Però contemporaneamente alle limitazioni bisogna mettere a disposizione degli ausili che siano efficaci, perché sennò rimane solo una chiusura e a quel punto è peggio di tutto», sottolinea. «La difficoltà è che Feltre ha un centro storico in salita, quindi bisogna fornire un’alternativa nella modalità di accesso, che non è quello attuale dell’ascensore da Campogiorgio, che ha problemi di infiltrazioni d’acqua, manutenzioni molto complicate e periodi troppo lunghi di chiusura», argomenta ancora il titolare dell’Unisono.

«Tenterei di cercare fondi per realizzare una scala mobile che parta da Pra’ del Moro, sul modello di Lambioi a Belluno», aggiunge. «Sono dell’opinione che l’ascensore, che è fondamentale e di cui si è sentita la mancanza negli ultimi mesi, non è la soluzione più giusta. Bisogna che la gente abbia un posto ampio per parcheggiare e non è quello in Campogiorgio, dove oltretutto c’è il mercato due volte a settimana, mentre i parcheggi di Pra’ del Moro e Pra’ del Vescovo assorbirebbero un bel numero di macchine. Un sistema di risalita meccanizzato per arrivare al castello, che è la parte più bella della città, sarebbe stata la cosa più giusta».

Una considerazione la fa anche l’orafo Sergio Innocente, dalla sua bottega all’interno dei palazzetti Cingolani affacciata su piazza Maggiore. «Delle restrizioni con i varchi elettronici andrebbero a peggiorare ulteriormente quel già poco movimento che c’è in centro storico, a parte quando si fanno le manifestazioni in cui rivive un po’», commenta. «Senza guardare il colore politico delle scelte, né fare polemica, da artigiano ho la necessità che i clienti arrivino».

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