Fent: «Smentiti dai loro stessi genitori»

Il dirigente verdegranata ribatte: «C’era il commissario degli arbitri, sarebbe intervenuto sul referto»
FELTRE. I genitori smentiscono i propri dirigenti. L’Union Feltre è caduta dalle nuvole quando ha saputo delle pesanti accuse rivolte al proprio pubblico da parte del Giorgione.


Subito la società verdegranata si è attivata con i dirigenti accompagnatori della squadra presenti al Boscherai domenica mattina, per capire se ci fosse stata anche una sola parola di discriminazione razziale nei confronti dei tre giocatori ospiti. Nulla di nulla, e pure alcuni appassionati recatosi al campo per vedere la partita in maniera neutrale hanno confermato che di frasi denigratorie non se ne sono sentite.


A nome della dirigenza feltrina parla il consigliere della società nonché avvocato Davide Fent. «Alla luce di quanto letto sul sito ufficiale del Giorgione, ci riserviamo di valutare un’eventuale azione nelle sedi della giustizia sportiva ed extrasportiva». L’Union fatica a credere alle parole scritte e pronunciate da parte dei dirigenti trevigiani, e racconta un curioso aneddoto. «A fine partita abbiamo parlato dell’episodio dell’espulsione anche con alcuni genitori della formazione avversaria e hanno confermato come sull’espulsione abbia influito solo il comportamento del ragazzo».


C’è poi un dato, al di là di quanto il Giorgione è andato scrivendo sul proprio sito: sugli episodi di razzismo la giustizia sportiva è diventata severissima. Lo dimostrano i tanti provvedimenti presi sia ad alti livelli che nelle categorie minori. «Esatto. Alla partita era tra l’altro presente il commissario addetto agli arbitri. C’è da credere che non sarebbe intervenuto con una menzione sul referto se fosse accaduto tutto quello di cui il Giorgione ci accusa? Il dato incontrovertibile è uno: il ragazzo è stato espulso per comportamenti minacciosi nei confronti dei nostri calciatori, come da referto arbitrale».
(dapo)


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