Feltre. Via Claudia Augusta, la pista ciclabile preferita dai turisti del nord Europa

Storico sorpasso sulla Via Danubia che arriva al Mar Nero. D’Agostini: «Grande notizia, ma da noi si investe poco»

FELTRE. La Via Claudia Augusta è diventata il percorso ciclabile di lunga percorrenza preferito dai bikers mitteleuropei, un primato considerato irraggiungibile e che da sempre era tenuto dalla Via Danubia. Lo attesta la Radreiseanalyse 2020 di Adfc-Allgemeiner Deutscher Fahrrad-Club, ossia l’analisi pubblicata annualmente dal prestigioso osservatorio tedesco. Una splendida notizia per il tracciato che attraversa anche il Feltrino e che proprio a Feltre trova uno dei centri principali del percorso cicloturistico. L’ultimo dato disponibile risale ancora al 2014 e indica in settemila i cicloturisti registrati in città, legati alla percorrenza dell’antica strada percorsa dalle legioni romane.



Ovviamente non è tutto oro ciò che luccica e se da una parte l’attrattività della strada a livello internazionale è in costante crescita, va anche detto che il versante italiano è quello neno considerato a livello di contributi e investimenti: «Inutile nasconderlo», afferma il presidente dell’associazione Claudia Augusta Altinate, Giorgio D’Agostini, «Viviamo di luce riflessa grazie agli ingenti investimenti effettuati in Germania, Austria e Trentino Alto Adige. Noi partecipiamo con uguale dignità ai progetti, ma è indubbio che a dettare la linea è chi ci mette i finanziamenti. Così, mentre gli altri dispongono di ingenti, la nostra associazione è senza soldi. Così è difficile, se non impossibile, fare promozione. Eppure quei settemila arrivi annuali fanno sicuramente comodo al turismo della città e possono essere incrementati , se la gestione da meramente volontaristica diventa professionale».

In ogni caso anche il presidente D’Agostini si gode la buona notizia di questo cambio ai vertici della classifica di gradimento delle piste ciclabili tra gli appassionati del nord Europa. L’attrattività della strada trova fondamento nei suoi oltre 700 chilometri che attraversano tre stati (Italia, Austria, Germania), 24 aree turistiche di 5 regioni europee (Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige, Tirolo, Baviera); 383 Comuni: 85 in Germania, 55 in Austria, 243 in Italia.

È questa la peculiarità di una strada che si presenta oggi come un itinerario dalle molteplici e differenziate opportunità testimoniato da borghi e città, castelli e fortezze, chiese e palazzi, cattedrali e abbazie, parchi e aree protette: un Monumento della Storia dove s’incontra l’arte, la storia e la natura, dove si trovano le eccellenze agricole che spaziano dai prodotti lattiero caseari a quelli vitivinicoli, frutto di una bimillenaria evoluzione dei saperi.

Nata come strada militare e di coordinamento territoriale e amministrativo delle regioni attraversate, dopo 2000 anni la Via Claudia Augusta ha riacquisito la sua importanza strategica diventando un itinerario culturale di eccellenza, un motore per lo sviluppo che crea ricchezza senza consumare risorse e che usa la sola materia prima che abbiamo, se la sapremo mantenere: il nostro passato, il nostro paesaggio, il nostro ambiente, le nostre produzioni, la nostra cultura, le nostre tradizioni, i nostri usi e costumi.

Questa è oggi la Via Claudia Augusta: uno strumento di rilievo per l’incremento dei flussi turistici di qualità, più che mai importante per contribuire alla ripresa delle microeconomie locali colpite dalla tragica emergenza attuale. La sua varietà e le sue difficoltà altimetriche hanno avuto la forza di superare la via Danubia, che invece raggiunge il Mar Nero con un percorso interamente pianeggiante. Fare un po’ di fatica per accedere a storia e paesaggi incomparabili ha il suo valore.—


 

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