Feltre: pannelli solari, prime limitazioni

La Regione frena gli impianti in zona agricola, adesso tocca al comune
Un impianto fotovoltaico. Sotto Massimo Giorgetti e Dario Bond
Un impianto fotovoltaico. Sotto Massimo Giorgetti e Dario Bond
FELTRE.
La Regione mette un primo paletto al proliferare di parchi fotovoltaici in zona agricola, ma la moratoria approvata a Venezia insieme alla Finanziaria offre la prima sponda al comune, che lunedì dovrà districare la matassa del regolamento sui pannelli solari. Tre le proposte sul tavolo.  Non servirà - e non sarebbe servito - a bloccare il contestatissimo impianto di Vignui, ma lo stop agli impianti di potenza superiore ai 200 Kw in terreni agricoli, deciso dal consiglio regionale dopo un giorno e mezzo di confronto serrato sull Finanziaria 2011, segna il primo passo verso un regolamento che limiti lo sfruttamento delle aree coltivabili per scopo produttivo, qual è quello dei parchi fotovoltaici.  Per l'area di Vignui, si diceva, è tardi: sia perché ormai c'è il via libera del comune. Sia perché si tratta di un impianto di "soli" 100 kw, dunque sotto il limite fissato dalla Regione. Della questione si occuperà il Tar, al quale hanno presentato ricorso i vicini del terreno in questione, che vedono il loro vigneto minacciato e immaginano il loro paesaggio deturpato dal parco fotovoltaico.  Da Venezia arriva un coro di soddisfazione dagli esponenti del centrodestra. L'assessore Giorgetti definisce il provvedimento «una risposta alle preoccupazioni espressa da tanti sul consumo di suolo agricolo». Anche Bond si compiace: «E' uno stimolo per arrivare al più presto al piano energetico regionale». Lo stop, infatti, è pro-tempore: fino al 31 dicembre 2011. Nel frattempo in Regione si studieranno regole più precise, sia per il fotovoltaico che per le altre energie rinnovabili, dalle biomasse agli impianti a biogas o bioliquidi.  Ma il paletto fissato a Venezia non può bastare per Feltre, dove in gioco non ci sono soltanto le aree agricole ma anche - per esempio - zone edificabili, nel mirino di chi vuole sfruttare gli incentivi alla produzione di energia dal sole. Per questo il dibattito resta vivo. Lunedì la commissione urbanistica si riunirà per arrivare ad una sintesi fra le tre proposte di emendamento alla bozza elaborata dall'amministrazione. Il centrosinistra è favorevole agli impianti sui tetti o a terra ma solo per auto-produzione, oppure a parchi in zone produttive (fino ad occupare il 25 per cento delle aree disponibili), peraltro con una serie di prescrizioni sulla manutenzione, ma non nelle aree agricole. Il Pdl concede un'apertura anche per le aree agricole e per quelle residenziali, ma per impianti non superiori ai 50 kw e comunque con un pagamento di una somma al comune. Piolo (Feltre verso l'Europa) ammette gli impianti in zona agricola solo sui tetti o entro 200 metri dai fabbricati e con una serie di limiti, mentre nelle zone residenziali c'è il limite di 10 mila metri quadri e 3 kw per unità abitativa. Raggiungere un accordo sarà difficile, eppure la commissione deve riuscirci, perché l'obiettivo che mette d'accordo tutti è arrivare all'approvazione del regolamento nel prossimo consiglio comunale.

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