Feltre, la storia nell'archivio di mons. Cecchin
«Via Mezzaterra, 35», un volume per i 70 anni del religioso
Un archivio è una specie di spina dorsale del tempo: non è solo un deposito di memoria. E' il luogo che dà la possibilità di ricordare: e, di conseguenza, di confrontare, dimensionare, rapportare quello che siamo oggi alla luce di ciò che siamo stati. Bisognerebbe dire che, in tempi come questi, ricordare è la pratica che meno di tutte, tra le forme dell'intelligenza umana, gode di popolarità. Dire archivio è come dire luogo della polvere. Proprio per questo "Via Mezzaterra, 35" - a cura di Donatella Bartolini e Tiziana Conte - non è solo un libro: 13 articoli; 14 studiosi; 13 argomenti per rendere omaggio a chi un archivio l'ha aperto, curato, reso accessibile per quarant'anni. E' questo l'omaggio a mons. Mario Cecchin, in occasione del suo 70º compleanno, che al riordino e allo studio dei documenti dell'archivio della Curia Vescovile di Feltre ha dedicato la propria vita. Di quanta memoria conservino le mura del palazzo feltrino si ha misura non solo attraverso la qualità dei documenti che gli studiosi prendono in esame nelle loro pagine, ma anche dalla continuità delle notizie nel tempo, che permettono di seguire le vicende nella prospettiva dei loro esiti. Non è un caso se Piero Rasi scriveva così ancora all'inizio del Novecento: "...Per mezzo di esso, dal 1510 ai nostri giorni si potrebbe seguire passo per passo, giorno per giorno, tutte le vicende della città e del suo territorio...". E' così che si può seguire la vicenda della scomparsa della dimora di Cornelio Castaldi in pieno centro storico a Feltre; o si può assistere all'apertura del cantiere per la ricostruzione del Duomo, danneggiato durante la guerra di Cambrai; o si intravedono le prime avvisaglie della competizione tra Belluno e Feltre in materia di potere, religione, e danaro. E, ancora, l'eco dell'inquisizione, le tensioni con Venezia a causa dei debiti del Consiglio della città di Feltre, il passaggio rovente di Bernardino, gli acquisti di croci e arredi, le committenze, le diatribe con gli artisti. Tutto questo sta dentro le coperte - alcune originali del Cinquecento - che conservano i faldoni di via Mezzaterra 35: gli stessi che, con pazienza estrema, monsignor Cecchin ha ordinato e reso fruibili perchè potessero tornare a raccontare a tutti gli studiosi che, in questi anni, li hanno interrogati. Nel volume interventi di Donatella Bartolini, Maria Cristina Bellato e Carlo Zoldan, Andrea Bona, Sergio Claut, Tiziana Conte, Gigi Corazzol, Andrea De Col, Eleonora Feltrin, Matteo Melchiorre, Katia Occhi, Bianca Simonato Zasio, Roberta Spada e Gian Maria Varaini.
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