Fant: «A Feltre presi a sputi da parte di qualche circense»
BELLUNO. Manifestazione pacifica. La Lega antivivisezione e il Movimento animalista bellunese hanno annunciato un presidio per domani, tra le 16 e le 20 di fronte al circo Armando Orfei, in piazza Associazione della Bandiera, in fondo alla zona industriale. Ci saranno cartelli e striscioni, ma le mani serviranno solo per tenerli sollevati. Cristiano Fant del movimento chiede la stessa civiltà dall’altra parte e, intanto, non nasconde la sua amarezza: «Sono rammaricato del fatto che il Comune di Belluno accolga a braccia aperte un circo, che utilizza degli animali. Quello che non posso sopportare è che le bestiole vengano sfruttare per il divertimento delle persone. Esistono anche dei circhi, che si sostengono solo con del personale umano, con acrobati, trapezisti e giocolieri. Non vedo perché gli animani non debbano essere lasciati in pace e nel loro habitat naturale, che non è sicuramente quello del circo».
Ci sono stati dei momenti di tensione, a Feltre, davanti al tendpone montato in zona Peschiera. Derek Coda Prin ha chiesto distensione, pur prendendo una posizione radicale e contestando chi manifesterebbe a pagamento. Cos’è successo di preciso? «Noi abbiamo tenuto un atteggiamento educato e civile, pur manifestando il nostro dissenso nei confronti del circo degli animali. Mentre è per colpa di qualche circense che si è passati a una situazione di grande tensione, a forza di insulti e addirittura sputi. Atteggiamenti che, ovviamente non si possono tollerare, ci mancherebbe.Sappiamo molto bene che ci sono dei posti di lavoro, però questo non autorizza nessuno a comportarsi male».
Anche domani pomeriggio ci saranno le forze dell’ordine, alla polizia ai vigili urbani: «Meglio così: li invito a fare buona guardia e a tenere d’occhio che non si comporterà bene. Per quanto mi riguarda e ci riguarda, sara di nuovo una manifestazione caratterizzata da educazione e civiltà. Mi auguro che questi fatttori siano ricambiati dalla controparte e non succeda niente. Noi abbiamo il diritto di manifestare, chiaramente in maniera corretta e ci aspettiamo la stessa correttezza da loro». (g.s.)
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