Famiglia di Soffranco inaugura nella frazione una casa per vacanze

LONGARONE. Credere nel turismo per restare a vivere e valorizzare i piccoli paesi di montagna come nel caso di Soffranco.
La famiglia De Cesero infatti ha da poco aperto una struttura ricettiva sfruttando una parte di una vecchia abitazione ora rinata con il nome di “Kalipè Dolomiti”.
In gergo tecnico si tratta di una locazione turistica ovvero una proposta simile ad una casa vacanze che realizza così il sogno covato da diversi anni da Deni De Cesero e della moglie Luisa Cappellari con le loro figlie adolescenti Chiara ed Elena. Si trova a Soffranco, frazione longaronese di circa 60 residenti, al confine con la val Zoldana ma soprattutto alle porte della valle del Grisol, una delle zone di maggior pregio ambientale del Parco delle Dolomiti Bellunesi ma anche luogo carico di criticità come ha dimostrato la tempesta Vaia che ha causato diversi danni.
Deni lavora come responsabile tecnico in un’occhialeria e la moglie era quadro aziendale che qualche anno ha lasciato il lavoro. Dopo alcune vicissitudini hanno quest’anno colto l’occasione per far partire il progetto.
«La casa ha un centinaio di anni – spiegano i due – noi abitiamo al secondo piano. Al primo piano, e non solo, abbiamo fatto ristrutturazioni, convertendo la parte della stalla e del pollaio, seguendo lo stile tradizionale del legno e della pietra. Per i lavori ci siamo appoggiati a professionisti locali. Abbiamo fatto tanti investimenti ma d’altronde per avere qualcosa di qualità bisogna dare. Abbiamo ricavato 6 posti letto con arredi e varie stanze dotate di tutti i comfort rispettando l’atmosfera locale, al piano terra stiamo poi recuperando un antico angolo artigianale. Proprio in omaggio alla montagna abbiamo chiamato questa struttura “Kalipè”, termine greco che significa “andare a passo lento e sicuro”, ispirato alla trasmissione televisiva di Massimiliano Ossini».
«Dato che la vita in questi posti non sempre è facile – continua la coppia – ci siamo attrezzati comprando pure un generatore per le emergenze. Dopo Vaia abbiamo avuto l’esperienza diretta di interruzione di corrente per giorni e il generatore pubblico non spesso funzionava a dovere e per questo ci siamo attrezzati. Tra pochi giorni, grazie alle piattaforme online, arriveranno i primi clienti e già c’è un certo interesse da parte di famiglie o appassionati di escursioni. Noi abbiamo fiducia e speriamo per il meglio».
«Io mi definisco un montanaro prestato all’industria – racconta Deni – la mia vocazione è qui: mi piace fare legna, il profumo dell’erba sfalciata. Mi piace vivere qui, con l’idea che qualcuno, ovvero il turista che magari viene da una grande città, possa apprezzare tanta bellezza. Il bello è che tutta la mia famiglia condivide questa passione, altrimenti nulla di questo sarebbe stato possibile. Qualche anno fa ho avuto una brutta malattia e ho rischiato di non farcela. Ora ne sono uscito ma diciamo che sono stato un miracolato e dopo questa esperienza ho avuto un nuovo approccio alla vita e ho deciso che era il momento di cercare di concretizzare tutte le idee che avevo in testa. Siamo felici di essere qui o nella nostra casera, un legame per fortuna molto sentito anche dalle nostre due giovani figlie».
Per tutte le informazioni basta consultare sul web le varie pagine di Kalipè Dolomiti. —
Enrico De Col
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