Falso imbianchino incassa la caparra e non si fa vedere
BELLUNO
Un imbianchino fantasma. Sparito dopo un preventivo ritenuto molto conveniente e l’incasso di una caparra considerevole: 5490 euro.
Rimane un mistero su come Claudio Carbone potesse pensare di non finire in tribunale a rispondere dell’ipotesi di reato di truffa, dal momento che l’iban sul quale un bellunese ha fatto il bonifico era il suo.
Non solo ci sarà un processo, ma alla fine non mancherà nemmeno una richiesta di risarcimento danni, dal momento che il cliente giustamente insoddisfatto del servizio si è costituito parte civile con l’avvocato Mauro Gasperin. Come minimo, gli chiederà i soldi che ci ha rimesso, ma non è esclusa una cifra superiore.
I fatti contestati sono dell’11 settembre di tre anni fa. Secondo una prima ricostruzione della magistratura, Carbone si è presentato come imbianchino professionista ed esperto in cartongesso, mettendo in evidenza le proprie competenze ed esperienze artigiane.
Dev’essere stato molto convincente, di sicuro si è guadagnato la fiducia di una persona, che aveva bisogno di provvedere ad alcuni lavori di imbiancatura e ristrutturazione interna di un immobile di proprietà. Unica precauzione, peraltro del tutto normale, quella di farsi consegnare un preventivo. Carbone ha presentato una proposta poco meno che irrinunciabile - neanche seimila euro di anticipo - per un’operazione senz’altro molto più costosa e che avrebbe richiesto alcuni giorni di lavoro.
Giusto pochi minuti, per siglare l’accordo, precisare le coordinate bancarie da seguire per fare il bonifico e stabilire la data d’inizio dell’intervento. Il padrone di casa ha seguito scrupolosamente le indicazioni, versando la somma concordata, che è stata senza dubbio incassata. Sembrava tutto pronto per cominciare l’intervento, ma nella data prestabilita il futuro imputato non si è fatto vedere e non è più stato possibile contattarlo. Il cliente è andato dai carabinieri, che non ci hanno messo molto a risalire al sedicente imbianchino e a portarlo in tribunale a rispondere di truffa. L’uomo è difeso dall’avvocato Pierangelo Conte e il processo partirà in primavera. —
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