Faccia a faccia con due lupi nella foresta del Cansiglio

Gli esemplari intercettati da operai impegnati nella bonifica degli schianti Una dozzina di carcasse di ungulati ritrovate ai margini del bosco



. Sono saliti dai Magredi pordenonesi i due lupi che stanno facendo strage di cervi e che sono stati intercettati nella foresta del Cansiglio.

Per la prima volta sono stati visti direttamente dagli operai forestali di imprese che stanno pulendo il bosco dagli schianti della “tempesta Vaia”. Un incontro vicino a quella Val Menera dove Alex Gava, di Godega Sant’Urbano, ha un allevamento importante di bovini ed ovini, e conduce un apprezzato agriturismo.

È evidente dunque che fra gli allevatori – spiega Paolo Casagrande, del sindacato Anpa – sia ritornato un certo allarme. I lupi sembrano davvero affamati, perché mai ai margini dell’antico “bosco da remi” si erano materializzate tante carcasse di animali predati come in questo periodo: una dozzina sono state individuate all’ingresso nel bosco, per cui è probabile che ancora più numerose siano quelle all’interno».

Gli operai al lavoro per conto di Veneto Agricoltura stanno approfittando della scarsa neve per bonificare la foresta che il 29 ottobre ha perso più di 30 mila alberi. I lupi se li sono visti davanti in pieno giorno, per fortuna ad una certa distanza.

In un primo tempo li aveva scambiati per cani randagi, che altre volte hanno girovagato in zona portando danni anche nell’azienda della famiglia Gava. Ma la loro descrizione riferita agli esperti fa dire che fossero davvero i carnivori. E non quelli presenti sul Col Visentin, ma proprio gli animali che l’autunno scorso erano stati intercettati con cuccioli al seguito nei Magredi, a ridosso della Pedemontana pordenonese.

Casagrande ha avvertito gli associati raccomandando di portare in stalla sia le mucche sia le pecore. Gli allevamenti del Cansiglio, per la verità, sono recintati, ma nell’assalto anche queste protezioni potrebbero cedere.

Si fa viva, intanto, l’associazione Mountain Wilderness, ribadendo: benvenuti i lupi.

«Sono i predatori naturali dei cervi, per cui – afferma Giancarlo Gazzola, il portavoce – non c’è bisogno assolutamente della caccia di selezione. L’importante, ovviamente, è che questi carnivori godano del massimo rispetto».

Proprio domani sull’altopiano è previsto un convegno all’Hangar, organizzato da Veneto Agricoltura, che ha per tema la gestione della presenza del cervo, con considerazioni sull’impatto della specie nell’ambiente forestale. Un problema delicato dopo che una parte del bosco non esiste più.

«VenetoAgricoltura si è sempre occupata di questo problema – anticipa Giustino Mezzalira –. Tra le attività più recenti abbiamo studiato la popolazione tramite il radiotracking satellitare finalizzato ad individuare gli home range dei cervi, i movimenti stagionali e l’uso del suolo in genere. Dopo due anni di ricerche faremo il punto sulla situazione e presentare i risultati della ricerca con un seminario specifico. L’occasione di questo incontro sarà anche quello di discutere e confrontarsi con altre esperienze analoghe, stimolando l’interesse sull’argomento che, molto spesso, non viene percepito nella sua reale importanza» . —



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