Ex latteria di Polpet Una sentenza del 2002 esclude l'usucapione

I soci sono stati convocati da un comitato provvisorio L'incontro è il 19 febbraio nel salone della cooperativa
 
PONTE NELLE ALPI.
Affisso sulle bacheche dell'antica frazione di Polpet, è apparso un avviso di convocazione firmato da un Comitato provvisorio. Le tre persone che lo costituiscono, Giovanna Maraga, Lino Maraga e Andrea Santin, hanno indetto una riunione per la latteria sociale di Polpet.  L'incontro è aperto a tutti i possessori delle partecipazioni, ai loro eredi legittimi o testamentari e ai membri della società per informarli del contenuto di una sentenza, datata 2002, con la quale il Tribunale di Belluno stabilì che l'immobile che si trova in piazza Arrigo Boito, contrassegnato dai civici 15 e 17, appartiene alla vecchia cooperativa. La riunione si terrà sabato 19 febbraio dalle 10 alle 13 nel Salone della cooperativa di Polpet.  «All'incontro», si legge nell'avviso, «sarà presente l'avvocato Maria Enrica Zanin del foro di Belluno, che fornirà le informazioni utili sulla situazione di fatto e di diritto dell'immobile sede della latteria». La riunione è aperta anche a tutti coloro che ritengono di essere interessati.  Ma facciamo un passo indietro. E non di poco. Il 19 luglio 1994 ci fu la prima udienza che vedeva contrapposta la «Prealpina srl» e alcuni soci della preesistente proprietà. La Prealpina si riteneva proprietaria dello stabile (due appartamenti, un negozio, il laboratorio e gli scantinati) attraverso l'usucapione (termine giuridico che indica la proprietà di un bene grazie all'uso che di esso se ne fa; iL codice civile indica il possesso continuato del bene in 20 anni, ma la Prealpina operò per 17 anni). Furono necessari otto anni per dirimere la questione; gli oppositori (pochi) dell'iniziativa legale tesa a riottenere la disponibilità dell'immobile hanno sopportato tutte le spese legali. Alcuni dei protagonisti della vertenza sono nel frattempo scomparsi, ma resta d'attualità cosa fare dello stabile, che avrebbe bisogno, tra l'altro, di robusti interventi manutentori. Che la vecchia proprietà fosse sicura di vincere la causa non era del tutto certo: c'era infatti una sentenza della Cassazione che poteva essere favorevole alla Prealpina: riguardava una società costituita nel novembre del 1977, che subentrò nella gestione dell'attività casearia delle preesistente latteria.  Cosa sarebbe successo se il Tribunale avesse dato ragione alla Prealpina? Molto probabilmente lo stabile sarebbe stato venduto (3/400 milioni di vecchie lire il valore dello stabile) e con il ricavato sarebbe stato ripianato il buco di bilancio.

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