Ex caserma Fasil: Sappada avvia l’iter della ristrutturazione

SAPPADA. E' stato l'ingegner Maurizio Serafini a vincere il bando per lo studio di fattibilità del recupero dell'ex caserma degli alpini di Sappada. Serafini arriva da Paciano, in provincia di Perugia, dove ha sede la sua società, Abacus. Ma niente paura. Lo studio lo farà tenendo conto delle indicazioni del Comune di Sappada che nella ristrutturazione si giocherà i prossimi tre anni di Amministrazione. La Fasil - così si chiama la vecchia caserma della Julia, dismessa nel 2005 - è infatti un patrimonio inestimabile. Si sviluppa su cinque piani, di cui uno interrato, ed ogni piano è ampio come 10 appartamenti, circa 900 mq. L'edificio centrale, quindi, ha 4500 mq di sviluppo. Una enormità. Altri 300 mq sono relativi alle pertinenze. «Onori ma anche oneri», chiosa Andrea Polencic, architetto, assessore comunale.
Ieri, in municipio, c'è stato un incontro tra il sindaco Manuel Piller Hoffer, il dirigente dell'agenzia del demanio, Vincenzo Capobianco, e l' ingegner Maurizio Serafini, dello studio Abacus, che ha in carico il progetto. Le firme di ieri riguardano anche la tempistica. Serafini dovrà completare lo studio di fattibilità entro 75 giorni. Tempi stretti, dunque, come rare volte accade nella pubblica amministrazione. Ma è anche rarissimo che proprio l'Agenzia delle entrate sia così generosa: oltre alla caserma, cede al Comune pure il progetto di recupero, di ristrutturazione. Troppa grazia, verrebbe da dire.
«Resta il fatto», mette le mani avanti l'assessore Polencic, «che dovrà essere Sappada a farsi carico dei lavori e, al momento, della manutenzione straordinaria, quella del tetto in particolare». La curiosità, però, riguarda l'uso che Piller Hoffer ed i suoi collaboratori intendono fare della ex caserma. Le loro idee, ovviamente, verranno portate in consiglio comunale prima di essere partecipate all'ingegner Serafini. E, a questo punto, la curiosità non trova risposte da parte degli amministratori. Che legittimamente vogliono tenere il massimo riserbo.
Di sicuro, però, non sarà costruito alla Fasil l'ennesimo auditorium. «Ce ne sono fin troppi», sorride Polencic. Quindi neppure un centro congressi troverà spazio in questo sito. Se fosse in città, la caserma probabilmente diventerebbe, almeno per una parte, un centro commerciale. «Assolutamente no», è la risposta dell'assessore quando gli chiediamo se questa è una tentazione. Un centro giovanile, allora? Sappada potrebbe aver bisogno di altre situazioni di aggregazione, come per gli anziani. Ma è inutile insistere. L'edificio è completamente vuoto. Gli alpini, andandosene, hanno portato via, com'era evidente, tutte le suppellettili. Restano gli impianti, ma smontati. Operazione intelligente, questa, da parte della Julia, per evitare che il ghiaccio potesse danneggiare le tubazioni. A lato dell'area ci sono anche degli stabili che venivano utilizzati come magazzini e pure questi - fa sapere Polencic - rientreranno nella progettazione di Serafini. Per fine an no, dunque, i sappadini sapranno di che cosa andare fieri in futuro: un centro servizi di prim'ordine. Se la caserma insistesse sull'altro confine, i fondi Odi troverebbero già una destinazione.
Francesco Dal Mas
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